Avis e necessità di sangue: attive le chiamate straordinarie
Chiamate straordinarie. Sono quelle che l'Avis bresciano ha predisposto per ricostituire le scorte di sangue. «Un leggero calo è fisiologico del periodo post festivo - ci dice Bortolo Fontanella, vicepresidente provinciale - anche se è sempre vero che la necessità di donatori è sempre attuale».
L'Avis bresciana - 36mila donatori sparsi tra città e provincia - ha convocato per domenica a Rodengo Saiano - nove le sezioni che fanno riferimento - la chiamata straordinaria rivolta ai donatori del gruppo 0 (+ e -) e A positivo. Sabato 28, invece, saranno coinvolte le sezioni che fanno capo a Ome.
Raccolte dunque necessarie, da un lato, per ripristinare le scorte degli ospedali bresciani, ma dall'altro anche per fare "fondo" in caso di richieste da altre regioni. «La necessità di sangue extra che l'Avis ha registrato a livello nazionale a inizio anno - prosegue ancora il vicepresidente - è provocata dall'emergenza terremoto da un lato e dal periodo di picco inflenzale che concorrono a far slittare la programmazione di donazioni».
Ecco perché Avis è sempre in cerca di nuovi donatori. Dalla prima visita alla prima donazione passano, in media, tre mesi. «Poter disporre di donatori consapevoli, controllati e non occasionali è il solo modo per far fronte alle emergenze locali e non» aggiunge Fontanella.
Per chi volesse diventare donatore è da sapere che è possibile farlo dai 18 anni in avanti. Un uomo, in buona salute, può fare fino a quattro donazioni in un anno, una donna (di peso minimo di 50 Kg) due.
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