Autunno senza pioggia: mai così male da almeno 15 anni
La terra è assetata. E lo sono anche i fiumi, i laghi, i pozzi e le fonti. Un autunno così poco piovoso non capitava da una quindicina d’anni. Dalla fine di ottobre le precipitazioni sul territorio bresciano sono sostanzialmente cessate. Se si eccettua la giornata del 21 novembre e la leggera spruzzata di pioggia di ieri, nei restanti giorni non si sono registrate precipitazioni degne di nota.
Il prolungarsi di questa situazione, dicono gli esperti, è da imputarsi alla continua presenza di un campo di alta pressione su gran parte dell’Europa Occidentale. Questa ha impedito l’ingresso e il transito di perturbazioni atlantiche tipiche del periodo autunnale.
Le scarse precipitazioni hanno naturalmente fatto sì che le concentrazioni di inquinanti dell’aria abbiano raggiunto livelli record. Ma hanno anche portato i corsi d'acqua a livelli idrometrici, e quindi portate, con valori così bassi che raramente sono stati registrati da quando sono state installate strumentazioni di monitoraggio. Nel caso del Chiese, a Gavardo la portata che si è verificata la settimana scorsa è stata di circa 10 m3/s, valore tra i minimi storici registrati in quanto superato dal 98% dei dati rilevati. Ciò implica che tale valore ha una probabilità di verificarsi pari al 2%. A Manerbio la portata dell’Oglio è stata invece di circa 6 m3/s, valore che ha una probabilità di accadimento del 20%. Ampliando l’orizzonte scopriamo poi che il Po è sceso addirittura ai livelli estivi. E più scende il livello dei fiumi, più sale l’apprensione di Coldiretti. Perché «se la permanenza di impurità nell’aria impone l’adozione di misure a tutela della salute nelle grandi città», nelle campagne c’è una preoccupazione generalizzata che riguarda la situazione dei principali bacini idrici e dei terreni della pianura Padana».
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