Autovelox sulle provinciali bresciane, 400mila multe all'anno per 40 milioni: la mappa

Il nuovo rilevatore di velocità messo all’ingresso e all’uscita della galleria lungo la provinciale 510 a Provaglio d’Iseo ha scatenato (come spesso accade) polemiche anche molto vivaci. Ma i primi (incredibili) numeri danno già ragione alla scelta del Broletto.
«I dati sono eclatanti - sottolinea Daniele Mannatrizio, consigliere provinciale con delega alla Sicurezza e alla Polizia provinciale -. Il nuovo impianto di rilevazione è di fatto pienamente operativo da lunedì, in soli tre giorni è già stata fotografata un’auto che viaggiava a 185 chilometri all’ora, e stiamo parlando di una strada dove vige il limite dei 70 chilometri all’ora».
Velocità folle
E non è l’unico «caso eclatante», come sottolinea ancora Mannatrizio. Le telecamere hanno immortalato anche un sorpasso a 120 chilometri all’ora, «e stiamo sempre parlando - ribadisce il consigliere provinciale - di una galleria con il limite dei 70, con a terra la doppia linea. Questi episodi sono la conferma che, anche, in quel tratto di strada provinciale era urgente un intervento».
Sempre considerando i primi tre giorni di attività, sono 134 le sanzioni partite dai rilevatori di Provaglio, ben 73 nella fascia tra 110 e 120 chilometri all’ora, 34 tra 120 e 130, 17 tra 130 e 140, 5 tra 140 e 150 e cinque tra 150 e 190, velocità folli. Lungo la galleria della Sebina in pochi giorni si sono registrati «picchi impressionanti», ma le auto che non rispettano i limiti non mancano su tutte le strade provinciali (e ovviamente non solo su quelle).
I dati
I dati del Broletto, riferiti al 2022, parlano chiaro. Le sanzioni partite grazie ai rilevatori di velocità; i verbali sono stati 214.441 sul fronte dei rilevatori di velocità istantanea, mentre 172.669 i verbali partiti dalle rilevazioni sul fronte della velocità media. In totale quindi oltre 387mila multe, in pratica circa 45 ogni ora. Numeri impressionanti.
Con il totale delle sanzioni che ammonta a poco meno di 40 milioni di euro, 39.915.776 euro per la precisione. Mannatrizio respinge subito al mittente la critica di chi addita gli autovelox come strumento per fare cassa. «La risposta è molto semplice - sottolinea il consigliere provinciale -, dove c’è rispetto delle regole i rilevatori di velocità non servono. Come Provincia dobbiamo gestire 1.500 chilometri di strade, è nostro dovere presidiare (e rendere sicuri) i punti critici. Detto questo, non posizioniamo rilevatori a cuor leggero, ma del resto i dati sulla sicurezza parlano chiaro».
Conseguenze
«Prendiamo ad esempio la tangenziale sud, la strada più trafficata di tutta la nostra provincia - continua Mannatrizio -, come tutti ben sappiamo c’è un rilevatore di velocità, ebbene, non si è più registrato un incidente mortale per esubero di velocità. Lo certificano anche i nostri uffici, sui tratti lungo i quali sono stati installati rilevatori di velocità, e quindi costantemente presidiati dai dispositivi, non si sono verificati incidenti gravi (prognosi superiore ai 40 giorni o mortali) che abbiano, appunto, come causa principale del sinistro l’eccesso di velocità».
Sul fronte degli incassi, va anche precisato che i 40 milioni delle multe non entrano certo nella totalità nelle casse del Broletto (come del resto accade anche per gli altri enti). I numeri parlano ancora una volta chiaro, ce ne siamo occupati con la nostra ricerca Qualità della vita: nel Bresciano una multa su due non viene pagata. Un trend che è identico in città e in provincia.
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