Ausiliarie in protesta, dal presidio una lettera per il premier
«Egregio Presidente del Consiglio ed egregio Ministro del Lavoro, anche quest’estate le lavoratrici degli appalti scolastici assunte con part-time ciclico si apprestano a passare un’altra estate senza reddito né assegni famigliari». Inizia così la lettera indirizzata al premier Conte e al vice Di Maio firmata da tutti i sindacati, che ieri è stata consegnata al capo gabinetto della Prefettura di Brescia Stefano Simeone al termine di un presidio in piazza Paolo VI.
Circa cinquanta le lavoratrici di nidi e materne, insieme a Cisl, Cgil e Uil, che si sono trovate nel pomeriggio davanti alla Prefettura per chiedere ancora al governo di risolvere una situazione che continua a mettere in difficoltà 100mila persone in Italia, di cui 600 solo a Brescia e 1800 in provincia. Fino a settembre infatti le lavoratrici ausiliarie resteranno senza reddito e senza sostegni come gli assegni famigliari. In più, sono penalizzate anche per l’accesso alla pensione, perché l’Inps considera solo le 40 o 44 settimane lavorate all’anno, e non le 52 necessarie per il riconoscimento dell’anzianità contributiva.
«Un provvedimento legislativo - recita ancora il testo della lettera - eviterebbe decine di migliaia di vertenze nei confronti dell’Inps». A sostegno delle lavoratrici, il M5S bresciano ha depositato in Loggia un’interrogazione per sapere quali controlli siano stati effettuati dal Comune di Brescia negli ultimi tre anni per verificare il rispetto dell’appalto (di cui si chiede anche l’accesso agli atti) e quali siano stati gli esiti. Da parte sua il capo gabinetto Simeone ha dato la disponibilità a trasmettere la comunicazione al governo. Un segnale positivo, di cui si aspettano ora gli esiti. Insieme alle prime udienze per 9 cause depositate che si terranno fra settembre e dicembre.
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