Audiofonetica, la didattica va a braccetto con il benessere

La «misura» dell’impatto dell’istituto nel Report della Fondazione bresciana per l’Educazione
BENESSERE CON L'AUDIOFONETICA
AA

L’integrazione con la classe è migliorata nell’84% degli alunni, così come la loro indipendenza e autonomia, cresciute nell’82% dei casi. Ma un cambiamento è stato verificato anche nella fiducia che la famiglia ha oggi nel futuro dei propri figli, con un miglioramento registrato dal 75% dei genitori intervistati, mentre è cresciuta del 54% l’allegria e la serenità in casa.

 Sono questi alcuni dei risultati del Report d’impatto della scuola Audiofonetica di Brescia, realizzato dalla Fondazione bresciana per l’Educazione Mons. Giuseppe Cavalleri, l’ente gestore della scuola, con il supporto scientifico di Altis, l’Alta scuola impresa e società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Un documento redatto per la prima volta e il cui scopo è quello di far emergere, oltre alla rendicontazione delle performance della scuola di Audiofonetica, anche gli effetti positivi che ha sulla società.

Questa scuola - ha spiegato il presidente della Fondazione Cavalleri, Pierpaolo Camadini, presente il direttore generale Giovanni Lodrini - è finalizzata non solo alla crescita educativa dei bambini ma anche alla loro assistenza, che avviene in partnership con le realtà del pubblico. Per questo motivo abbiamo pensato ci sia l’esigenza di far emergere con trasparenza il senso del contributo che noi diamo dal punto di vista del servizio sociale, per farne un momento di crescita anche per la nostra fondazione».

I risultati del report d’impatto sono stati presentati l'altra mattina da Mario Molteni, fondatore di Altis, collegato in videoconferenza da Milano, e da Anna Paterlini, direttore della scuola di Audiofonetica. «Questo studio - ha detto Paterlini - mira a declinare l’identità della scuola evidenziandone i valori fondanti, le scelte educative e la percezione che i principali protagonisti e beneficiari hanno di essa.

Audiofonetica ha l’obiettivo principale di promuove lo sviluppo integrale della personalità di ciascun alunno attraverso articolate strategie educative e didattiche che valorizzino il percorso di ognuno».

Alla scuola sono iscritti 567 bambini, dall’asilo alla secondaria di primo grado, e di questi 61 sono sordi e 26 hanno altre disabilità. Negli ultimi 5 anni gli studenti sono aumentati del 35%, dai 401 del 2015. Per valutare l’impatto che la scuola ha sui bimbi sono stati coinvolti docenti e famiglie, con l’obiettivo di rilevare i cambiamenti resi possibili dall’attività di Audiofonetica, attraverso indicatori quali benefici nell’ambito personale e familiare, sviluppo della socialità ed incremento del rendimento scolastico, sviluppo professionale ed incremento del senso di autoefficacia educativa.

«Dal report - ha concluso Molteni - si evince quanto i familiari percepiscano un miglioramento elevato di molti aspetti legati al benessere psico-sociale dei propri figli ma anche rispetto alla relazione con gli altri e alla relazione con la scuola». La Scuola Audiofonetica opera in Brescia dal 1856.Dal 1 settembre 2013 è gestita dalla Fondazione Bresciana per l’Educazione Mons. Giuseppe Cavalleri che ha come scopo primario la promozione culturale e morale dei giovani.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato