Attentato alla Polgai, «la bomba poteva uccidere»
Una bomba che «poteva uccidere». Sono le prime conclusioni degli inquirenti che stanno indagando sull’attentato di stanotte contro la sede della Polgai, in via Veneto.
L’ordigno è stato posizionato alle 4.37 da una persona col volto coperto e con un cappuccio in testa. L’esplosione è avvenuta 13 minuti dopo: un elemento, questo, che fa pensare all'utilizzo di un timer.
Secondo gli investigatori l’orario è stato scelto per non provocare vittime, ma potenzialmente la bomba avrebbe potuto uccidere eventuali passanti.
La Procura indaga per atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi (art. 280 bis).
La pista anarchica è tra quelle prese in considerazione.
Nel frattempo, in città sono stati predisposti controlli straordinari con posti di blocco.
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