Asl-volontari, 30 indagati per i rimborsi sui servizi dialisi

Nuova bufera sul volontariato. La Procura indaga sui rimborsi per i servizi di dialisi: 24 associazioni nel mirino
ASL-VOLONTARI, 30 INDAGATI
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Lo stupore di chi si è ritrovato al centro di un’inchiesta che rappresenta un nuovo tsunami nel mondo dell’associazionismo bresciano. La Procura ha infatti iscritto nel registro degli indagati 30 persone: i legali rappresentanti di 24 associazioni no profit, accusati di falso documentale e truffa aggravata oltre ai vertici di Asl Carmelo Scarcella, direttore generale e Francesco Vassallo, direttore sanitario, che devono invece rispondere di abuso di ufficio. Nel mirino della magistratura bresciana sono finiti i rimborsi richiesti ed erogati tra il 1° gennaio 2011 e il 30 giugno 2013 quando poi la normativa cambiò, dalle associazioni di volontariato per il trasporto in ambulanza dei pazienti sottoposti a dialisi. Una truffa, che secondo la Procura, ammonterebbe a 1 milione e 400mila euro.

Nel dettaglio si va dai 175 euro contestati al gruppo volontari del Garda fino ad un massimo di 353mila contestati a La Serenissima. Per il procuratore aggiunto Sandro Raimondi, titolare dell’inchiesta, i rappresentanti legali delle associazioni coinvolte avrebbero attestato false prestazioni, calcolando chilometri maggiori rispetto a quelli reali compiuti. Di fatto, la contestazione verte sulla previsione della convenzione tra Asl Brescia e le 24 associazioni, in base alla quale i chilometri rimborsabili erano quelli percorsi tra la abitazione del paziente dializzato e l'ospedale in cui doveva essere sottoposto a dialisi, non già anche quelli che intercorrono tra la sede dell'associazione e la casa del paziente.

Tra le contestazioni c’è quella di aver eseguito anche quattro viaggi per paziente in luogo dei due ritenuti necessari. Prassi da ricondurre al fatto che l'equipaggio soccorritore nell'attesa che il paziente sia sottoposto a dialisi - e intercorrono anche ore - rientra in sede al fine di poter espletare altri servizi, dovendo poi tornare a recuperare il dializzato una volta ultimate le cure. Ma la contestazione della Procura, fanno notare dalle associazioni coinvolte, si scontra con la nota dell’asl che nel 2009 dava invece il benestare a questa soluzione. La Procura ha disposto il sequestro dei conti correnti delle associazioni, lasciando solo 5.000 euro di liquidità disponibili per l'attività ordinaria.

Una nuova bufera insomma sul mondo del volontariato bresciano, a pochi mesi dalla chiusura di una dolorosa pagina apertasi ben 7 anni prima: quell'inchiesta che contestava rimborsi impropri da parte della Regione alle associazioni d'ambulanza in regime di convenzione col 118 che ha rappresentato una ferita per una ampia fetta del Terzo settore e che si è chiusa con l'archiviazione per tutti i coinvolti perché i fatti contestati non costituivano reato.

 

 

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