Ascensore in Castello, il fronte del no: al via la raccolta firme

Il costo, i problemi strutturali e l’impatto sono alcuni dei motivi che sostengono i promotori del referendum
ASCENSORE, FIRME PER IL NO
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Continua a far discutere il progetto dell'ascensore per arrivare in Castello e si amplia il fronte del no. Dopo il lancio della raccolta firme da parte di Europa Verde Brescia per indire un referendum, ora altre realtà e movimenti politici aderiscono all'iniziativa: associazioni ambientaliste, Basta Veleni e Movimento Cinque Stelle, sono le prime ad entrare nel nuovo comitato promotore del referendum.

Diversi gli interrogativi e le obiezioni espressi, dal costo del progetto ai problemi strutturali, passando per l'impatto dell'opera. «La Loggia - spiega Cesare Giovanardi - vuole farlo a tutti i costi e rapidamente, ma non sono state convocate le realtà di tutela del parco delle colline né del centro storico e si cerca di attribuire a un parere generico della Soprintendenza la soluzione del problema di questa struttura». «Ci sono anche costi di manutenzione molto importanti, circa 160mila euro annuali per un ascensore che neanche risolve i problemi dell'accessibilità» continua Arianna Moliterni.

L'obiettivo del comitato è quello di raccogliere le prime mille firme, per poi raggiungere lo step delle 10mila necessarie ad indire il referendum. Da oggi i bresciani potranno firmare in sette diverse sedi comunali: dall'Ufficio Protocollo in piazza Loggia a quello in contrada del Carmine, da via Monte Grappa a via Chiusure, passando per via Lottieri, via Rizzi a San Polino e l'ufficio decentrato nella Casa delle associazioni di via Cimabue.

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