Ascensore in Castello a Brescia, Sgarbi dice no ad un'opera già in bilico

La bocciatura del progetto da parte del neo sottosegretario alla cultura
L'ascensore in Castello è una delle opere selezionate da Regione per essere finanziata- © www.giornaledibrescia.it
L'ascensore in Castello è una delle opere selezionate da Regione per essere finanziata- © www.giornaledibrescia.it
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«Come Europa Verde Brescia chiederemo un incontro attraverso il nostro gruppo parlamentare al sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, spiegando le nostre motivazioni anche tecniche per il no all’ascensore in Castello». Le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi alla stampa dal neo viceministro, che ha bocciato senza appello l’ascensore per il colle Cidneo hanno rilanciato la contrarietà dei Verdi bresciani alla realizzazione di una infrastruttura dannosa «per l’invasività delle opere», come denunciano in un comunicato in cui parlano di «sperpero di denaro pubblico» e ripropongono l’opzione navetta elettrica e bus integrati per salire in Castello.

Sgarbi ha annunciato che darà «al ministero indicazione di non perdere tempo in ascensori. Chiederò alla Soprintendenza di mandarmi una relazione sulla compatibilità». Da parte sua la Soprintendenza ha già confermato che l’autorizzazione al progetto è stata data, lo scorso agosto, con una serie di prescrizioni. A giorni dovrebbe arrivare anche il parere della Provincia sull’esclusione dell’opera dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale, quasi scontata.

Il via libera dagli uffici di via Calini dovrebbe sgomberare il campo da ogni ipotesi di «ripensamento» da parte del ministero, a cui spetterebbe al più una valutazione di merito puramente amministrativo e di controllo di legittimità, senza opinare sulle valutazioni tecniche già condotte dalla Soprintendenza. L’ascensore di Brescia non è l’unica opera finita nel mirino di Sgarbi, che si è espresso nei giorni scorsi anche sull’eventualità di abbattere lo stadio di San Siro, con dichiarazioni sulle quali il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha chiesto ufficialmente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni un intervento di chiarimento su ruoli e prerogative. Quanto all’ascensore per il Castello, il Comune conferma la volontà di procedere. Incassato il sì della Soprintendenza sul progetto definitivo (la primissima stesura dell’architetto Piero Cadeo per gli Amici del Cidneo, che ne fecero dono all’Amministrazione, è stata rielaborata dai tecnici di Brescia Mobilità sulla base delle indicazioni della Soprintendenza), ora si sta procedendo con il progetto esecutivo che consentirà di procedere con il bando per l’assegnazione dei lavori.

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Tempi lunghi, che certamente non consentiranno di inaugurare l’opera nel 2023 della Capitale della Cultura, quando per portare in Castello i visitatori ci sarà da immaginare una soluzione alternativa, probabilmente il bus navetta già sperimentato la scorsa estate. Con la giunta comunale in scadenza e i costi in lievitazione (si parla di più di 6 milioni, ben oltre i 4 messi a disposizione dalla Regione) il progetto potrebbe finire in un cassetto. Senza bisogno dell’intervento di Sgarbi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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