Aria malata a Brescia? Del Bono: «I dati dicono che continua a migliorare»
Solo una narrazione strumentale, non veritiera. I dati scientifici dicono di un trend in continuo miglioramento. Non a caso l'ultima classifica di Legambiente sulla "Mal'aria" mostra come Brescia non sia più tra le città italiane più inquinate per Pm10 e No2 (biossidi di azoto), mentre il problema delle Pm10 lo condividiamo con l'intero bacino padano». Replica così il sindaco di Brescia Emilio Del Bono «all'ennesima polemica confusa» sull'aria di Brescia. «Parole in liberta», le definisce il sindaco, arrivate dal portavoce dei Verdi Salvatore Fierro che «nulla hanno a che vedere con i dati, gli studi e le politiche attive portate avanti in questi anni».
Il tema è complesso. Partiamo dai numeri. Nel 2021 la concentrazione media annua dei valori di Pm10 in città è stata di 31 μg/m3, meno del limite di legge (40 μg/m3), più della soglia indicata dall'Oms (15). Dinamica simile per Pm 2.5, con concentrazione media di 19 μg/m3 (limite di legge 25, limite Oms 5) e biossidi di azoto, con concentrazione media 27 μg/m3 (limite legge 40, valore Oms 10).
L'andamento dei dati
Ma più che il dato puntuale, Del Bono sottolinea l'andamento dei dati, «in costante miglioramento»: nel 2006 i giorni di supero delle Pm10 furono 146, lo scorso anno 59, sempre oltre il bonus europeo di 35, ma con un calo evidente; la concentrazione media annua è passata da 49 μg/m3 a 31 μg/m3. In calo anche la concentrazione media di Pm 2.5 (30 μg/m3 nel 2012, 21 nel 2021) e No2 (95 μg/m3 nel 2006, 27 nel 2021).
Insomma, insiste Del Bono, «negli ultimi 15 anni l'aria di Brescia è migliorata. È un dato oggettivo, rilevato dall'Arpa». Come Comune, aggiunge, «abbiamo fatto sforzi enormi: scelte urbanistiche che azzerano il consumo di suolo e danno vita a una cintura verde attorno alla città, con il parchi delle Colline, del Mella, delle Cave; abbiamo investito come nessun altro in Italia nel trasporto pubblico, i passeggeri di bus e metro sono passati da 41 a 58 milioni e ora siamo pronti a un nuovo salto con il progetto tram; abbiamo investito nelle ciclabili; abbiamo avviato un progetto di efficientamento energetico dei nostri edifici e delle nostre scuole e abbiamo avviato la decarbonizzazione del teleriscaldamento con A2A. Ripeto, sforzi enormi che abbiamo condiviso con cittadini e imprese. Spiace che certi personaggi non lo riconoscano».Servono investimenti
Sia chiaro, precisa il sindaco, «non basta e dobbiamo migliorare ancora». Ma il Comune può arrivare fino ad un certo punto. «Questo è un problema dell'intero bacino padano, da Torino a Venezia: servono risorse e politiche coraggiose a livello regionale e nazionale. Noi siamo un modello per le buone pratiche, ma sono Regione e Stato che devono investire di più». Dove? I tre ambiti sono trasporto pubblico, efficientamento energetico (riscaldamento), agricoltura.L'assessore all'ambiente Miriam Cominelli sottolinea anche lo sforzo di trasparenza con il report dell'Osservatorio Aria Bene Comune, appena aggiornato (aprile 2022, lo trovate allegato a questo articolo): «Non è vero che non c'è la volontà di affrontare il tema. Lo affrontiamo in modo scientifico e oggettivo, tenendo conto anche dell'orografia del territorio, che favorisce l'accumulo degli inquinanti». Insomma, conclude l'assessore alla mobilità Federico Manzoni, le parole di Fierro sono «polemiche di bassa lega che non tengono conto del quadro delle responsabilità, del trend dei dati e del lavoro svolto».
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