Apre l’Eib, 100mila visitatori in nove giorni
Quasi 100mila visitatori in nove giorni. Una folla straordinaria accorsa nel nuovo avveniristico Ciambellone per verificare i passi avanti compiuti dal sistema produttivo bresciano, raccontato dai 480 espositori distribuiti sui 15mila metri quadrati dell’Eib. Un acronimo buono per l’Ente Iniziative Bresciane, ma anche per l’Esposizione Industriale Bresciana: quella che si tenne dal 21 al 29 maggio 1967 nella nuova struttura di via Orzinuovi (nella foto Alabiso durante la costruzione) . L’edificio era stato annunciato nel novembre 1962 dal presidente degli industriali, Pier Giuseppe Beretta.
Per realizzarlo l’Aib aveva creato l’Ente Iniziative Bresciane. Lo scopo era costruire «un primo complesso adatto a ospitare esposizioni e manifestazioni varie» in una zona di 50mila mq, ritenuta adeguata per la sua collocazione in periferia, vicino al casello dell’autostrada. L’opera era costata sul mezzo miliardo. Ben presto, tuttavia, erano nate discussioni sulla destinazione del complesso. Mostre e fiere, d’accordo, ma non potevano che essere in numero molto limitato: dunque, spazio anche a spettacoli e manifestazioni sportive come pallacanestro, boxe e tennis, suggerì il nostro giornale nel 1966. E così sarebbe stato.
Il battesimo dell’Eib avvenne con l’Esposizione Industriale Bresciana del maggio 1967. Un grande avvenimento, che intendeva replicare una simile iniziativa del 1959 ospitata nell’edificio che avrebbe poi accolto l’Itis Castelli. Stavolta, ovviamente, in scala maggiore, dato il progresso industriale, artigiano e agricolo maturato dalla nostra provincia. Accanto al Ciambellone furono allestiti anche quattro padiglioni per macchinari di ogni genere. Ricordiamo che nel 1972 sarebbe cominciata la stagione del grande basket all’Eib; con gli anni il Ciambellone perse poi la sua connotazione di contenitore fieristico. Fino all’abbandono definitivo di ogni destinazione e al progetto attuale di rinnovo e rilancio.
Per le istituzioni economiche bresciane va segnalata anche un’altra novità del quinquennio, testimonianza dello sviluppo ormai raggiunto: l’apertura della Camera di Commercio in via Einaudi, un moderno edificio che sostituiva la storica sede nel cinquecentesco palazzo delle Mercanzie in corso Mameli. Il 7 dicembre 1968 fu il ministro dell’Industria Giulio Andreotti ad inaugurare l’opera. Nell’occasione si celebrò anche il cambio della guardia al vertice dell’ente: all’ing. Emilio Franchi, presidente da un decennio, subentrò il prof. Franco Feroldi.
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