Appello per le nozze della senzatetto, una bresciana le regala l’abito da sposa
La risposta è semplice, pronunciata a bassa voce, con un filo di commozione. «L’ho fatto perché ho avuto una vita tanto triste. E non mi piace vedere persone tristi». A parlare è Elisa, nome di fantasia, che ci tiene a rimanere anonima. Al telefono ce lo ripete più volte: «Non voglio essere riconosciuta perché non sono io la protagonista di questa storia. E non amo apparire». Di lei diremo solo che vive in un piccolo paese in provincia di Brescia insieme ai figli, ha poco più di 50 anni e qualche giorno fa ha deciso di regalare un abito da sposa a una ragazza che non poteva permetterselo.
«Una cosa da nulla» dice lei. Un «gesto straordinario» lo definisce Mikhael Bellanza, volontario di 28 anni grazie a cui tutto è cominciato. Ma andiamo con ordine.
La storia
In una baraccopoli di cartone a Porta Garibaldi, a Milano, tra gli altri senzatetto vivono Karim, di origine marocchina, e Chiara. La loro casa è un materasso sull’asfalto, sono innamorati da cinque anni e poche settimane fa si sono sposati con una firma al consolato, senza fronzoli. Una sera, durante una delle uscite dell’associazione «Studenti per la strada», conoscono Mikhael e i suoi compagni. Sono tutti iscritti alla facoltà di Medicina della Statale di Milano e insieme portano avanti diverse iniziative di volontariato, tra cui l’assistenza e la consegna di generi di conforto ai clochard.
Chiacchierando, i novelli sposi raccontano la loro storia e anche il loro sogno: sposarsi in Comune, celebrando un vero rito. Chiara desidera un abito come si deve, ma non hanno i soldi per un affitto, figuriamoci per un matrimonio. «Ho deciso che avrei provato a aiutarli - spiega Bellanza -, così ho pubblicato un post su Facebook, in cui chiedevo se ci fosse qualche donna che voleva regalare il suo vestito». Sono arrivate decine di offerte, ma la taglia era piuttosto difficile da trovare. Ed è a questo punto che interviene Elisa, da tempo tra i follower di Mikhael.
Il gesto
«Per decenni ho lavorato nella moda, ho fatto la sarta e so bene che per una corporatura come quella di Chiara la scelta migliore era un vestito su misura». Così la bresciana decide di farsi carico della spesa, comprando anche le scarpe da abbinare e prenotando il bouquet. «I social ormai mi nauseano - spiega - perché è tutto un parlare per slogan, mettere like a sproposito senza impegnarsi davvero per una causa. Nel mio piccolo, non sono di certo una persona ricca, ho pensato di fare felice questa donna». Chiara sognava un abito rosso, e rosso sarà.
«Ho avuto un’infanzia molto dura, sono cresciuta senza i miei genitori - confida Elisa - e so bene cosa siano la tristezza e la rinuncia». Per questo è portata ad aiutare gli altri: «Se posso, do una mano. Se vedo qualcuno di triste, cerco di regalare un sorriso. Non faccio niente di speciale». Chiara e Karim si sposeranno il 6 aprile, in municipio a Milano. Testimoni saranno Mikhael, che ha regalato allo sposo il vestito della sua prima laurea, e un’altra volontaria. Elisa non ci sarà, preferisce così: «Ma il mio sorriso non mancherà».
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