Appello di Yana, la neomamma ucraina: «Un tetto per me e Makar»

Non ha mancato di suscitare commozione e vasta eco anche sui social la notizia della nascita del piccolo Makar, il figlioletto di Yana, 29enne ucraina fuggita dalla guerra e giunta a Brescia circa un mese fa.
In molti, tra i lettori del nostro quotidiano, hanno inviato tramite social auguri al piccolo nato l'altra notte al Civile. E chissà che davanti alla forza della vita che supera l'orrore della guerra qualcuno tra loro non voglia contribuire a dare un aiuto concreto alla giovane mamma e al suo piccolo.
Come già emerso, l'emergenza principale per quanto attiene le migliaia di profughi giunti anche nella nostra provincia è divenuta quella abitativa. La donna, il cui compagno è rimasto a combattere nel Paese invaso dall'esercito russo, è ora accolta in un appartamento di 50 mq in cui vivono complessivamente sei persone. L'arrivo del piccolo - con tutte le necessità del caso - rischia di rendere la convivenza ancora più complicata e di impedire quel minimo di intimità che spettano ad una mamma e al suo piccolo.
Di qui l'appello della neomamma, nella speranza che qualcuno possa offrire a lei, al suo piccolo e al fratellino più grande Nikita una sistemazione temporanea più confortevole. In attesa che la fine delle ostilità in Ucraina consenta a lei e al piccolo Makar di tornare in patria e abbracciare il papà.
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