Appalti in Provincia, Pietro Bondoni assolto dalle accuse
Libero, dopo ventidue giorni di domiciliari nella sua casa in città, e potenzialmente pronto per tornare sul posto di lavoro già dal prossimo lunedì, dato che dal Broletto non gli è finora stato comunicato nulla in contrario.
Ieri mattina il Tribunale del Riesame ha revocato gli arresti per Pietro Bondoni, il funzionario della Provincia indagato nell’ambito di una vasta inchiesta della Procura della Repubblica di Brescia su appalti e forniture per una serie di lavori pubblici realizzati dall’ente a partire dal 2009.
Assieme a Mariano Gaburri, imprenditore arrestato sempre l’11 aprile per traffico illecito di rifiuti pericolosi e frode in forniture pubbliche, liberato dal gip dopo una settimana di reclusione a Canton Mombello, Bondoni è una delle principali figure su cui si sono concentrate le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Fabio Salamone e dal sostituto Claudio Pinto. A questo punto bisognerà attendere le motivazioni del Riesame per capire sulla base di quali elementi Bondoni sia stato rimesso in libertà e in che modo venga valutato l’impianto accusatorio.
AGGIORNAMENTO: * Nell'evoluzione della vicenda giudiziaria, Pietro Bondoni è stato poi assolto sia dall'accusa di turbativa d'asta «per non aver commesso il fatto», sia da quella di truffa aggravata «perché il fatto non sussiste». Da ultimo, lo stesso Bondoni è stato assolto anche dall'accusa di abuso di ufficio, per sopraggiunta prescrizione, con sentenza passata in giudicato nel 2017.
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