Appalti e corruzione, nuova bufera sull'Expo

Sette arresti per associazione per delinquere. Nel mirino i lavori per Expo, ma anche appalti negli ospedali lombardi.
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Angelo Paris, direttore della pianificazione acquisti della Expo 2015, e Primo Greganti, storico esponente del Pci già coinvolto nell’inchiesta Mani Pulite, sono stati arrestati assieme ad altre 5 persone nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano che vede al centro episodi di turbativa d’asta e corruzione legati all’ Expo.

Ordinanze di custodia in carcere anche per l’ex parlamentare della Democrazia Cristiana Gianstefano Frigerio, per l’ex parlamentare di Forza Italia Luigi Grillo, per l’intermediario Sergio Catozzo e per l’imprenditore Enrico Maltauro. È stato raggiunto, invece, da un’ordinanza di arresti domiciliari Antonio Rognoni, ex Dg di Infrastrutture Lombarde, già arrestato nelle scorse settimane nell’ambito di un’altra inchiesta con al centro una serie di irregolarità negli appalti delle più importanti opere pubbliche in Lombardia, tra cui anche alcune gare relative all’ Expo.

«Io vi do tutti gli appalti che volete se favorite la mia carriera». È quello che in sostanza avrebbe detto Angelo Paris, il direttore pianificazione e acquisti di Expo 2015 arrestato oggi, in un’intercettazione agli atti, parlando con alcuni componenti dell’associazione per delinquere.

I pm titolari dell’inchiesta, il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, i sostituti Claudio

Gittardi e Antonio D’Alessio, assieme al procuratore Edmondo Bruti Liberati, hanno chiarito che l’associazione per delinquere «operativa da un anno e mezzo o due» avrebbe condizionato o
tentato di condizionare almeno da metà del 2013 alcuni appalti dell’ Expo, tra cui la gara per «l’affidamento per le architetture di servizi», che sarebbe stata pilotata a favore
dell’imprenditore vicentino Enrico Maltauro, finito in carcere. Maltauro, sempre secondo i pm, avrebbe versato «30-40mila euro al mese» in contanti o come fatturazione di consulenze alla «cupola degli appalti».

Paris, importante manager dell’ Expo e, in particolare, responsabile dell’Ufficio contratti di Expo 2015 spa», avrebbe dimostrato «a partire dal settembre-ottobre 2013 piena disponibilità nei confronti del sodalizio» e sarebbe stato «totalmente a disposizione», tanto che, sempre secondo i pm, «avrebbe fornito notizie riservate sulle gare d’appalto e pilotato le assegnazioni».

Al centro dell’inchiesta ci sono poi alcuni altri appalti «minori» di Expo come quello «dell’area parcheggi». Le indagini poi avrebbero accertato anche la presunta aggiudicazione illecita di appalti per alcune «aziende ospedaliere lombarde». Oltre 80 perquisizioni sono state eseguite nelle province di Milano, Roma, Torino, Vercelli, Alessandria, Pavia, Lecco, Venezia, Bologna, Piacenza, Ferrara, Reggio Emilia, Genova, La Spezia, Pescara.

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