Appalti e arresti, nel mirino i rapporti del faccendiere
Conosciuto da tanti potenti bresciani e no. Ha sempre dato del tu a politici, uomini delle istituzioni, cardinali e alti prelati.
Chi ha firmato il suo arresto, il gip di Milano Alessandra Simon, lo definisce un faccendiere. Così è stato inquadrato Alessandro Raineri, 73enne di Ospitaletto, arrestato e ora in carcere nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Milano su presunti giri di tangenti per appalti pubblici.
Dalle carte dell'inchiesta emergono rapporti che il bresciano aveva con nomi importanti: l'ex Prefetto di Milano e Brescia Francesco Paolo Tronca, l'ex comandante della Guardia di Finanza, il generale Fabio Migliorati, e ancora monsignor Vittorio Formenti, che dirige l'Ufficio Statistiche del Vaticano.
«Millantava una capacità di influenza presso personaggi altamente qualificati delle istituzioni con cui egli è realmente in contatto», scrive di il gip nelle 199 pagine di ordinanza di custodia cautelare.
Raineri si muoveva per conto dei due imprenditori Austoni e Zanga, considerati i vertici dell'associazione criminale. Un capitolo è poi dedicato ai rapporti tra Raineri ed Ettore Fermi.
«Dalle indagini è emerso come Raineri si fosse interessato ed avesse coinvolto Ettore Fermi nella sua qualità di presidente del Cda di Metro al fine di inserire le società dei due imprenditori nell'esecuzioni di opere pubbliche per la realizzazione del tratto per l'Alta velocità Brescia-Verona», si legge nell'ordinanza.
Agli atti ci sono 122 telefonate tra Raineri e Fermi e diversi incontri.
«Si evince l'interessamento di Raineri con Fermi per conto di Austoni e Zanga e altrettanto di Fermi che gli riconosceva il ruolo di mediatore», scrive il gip che poi rileva come «alla chiusura delle indagini i lavori per il tratto di Alta velocità interessato non avevano ancora avuto inizio, rendendo impossibile l'acquisizione di oggettivi riscontri circa l'aggiudicazione dei lavori alle aziende dei due imprenditori».
«Sono sereno», ha detto Ettore Fermi da noi contattato. «Raineri? Lo conosco da tanti anni come lo conoscono altre mille persone a Brescia - ammette -, ma chiunque può millantare quello che vuole».
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