Anziano vittima della baby gang: «Ho paura, li ho visti ancora»

L’ottantenne ha sporto denuncia e la Polizia acquisirà i filmati del battibecco poi degenerato sul bus
Dell’accaduto si occupa la Polizia di Stato - © www.giornaledibrescia.it
Dell’accaduto si occupa la Polizia di Stato - © www.giornaledibrescia.it
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I fatti, le circostanze, i luoghi, gli orari. Tutto nero su bianco, tutto formalizzato in una denuncia presentata alla Questura di Brescia e presa in carico dalla Squadra Mobile. La vicenda di Stefano, l’80enne dell’Oltremella che martedì pomeriggio è stato insultato e colpito da alcuni ragazzi a cui aveva chiesto di togliere i piedi dal sedile dell’autobus, è ora al vaglio degli investigatori della Polizia di Stato che nelle prossime ore visioneranno i filmati delle telecamere di sorveglianza di Brescia Trasporti e probabilmente ascolteranno anche chi era al volante del mezzo. L’obiettivo è trovare riscontri al racconto dell’anziano e individuare elementi utili per identificare, e quindi rintracciare, i ragazzini.

Una vicenda che nelle scorse ore si è arricchita di un'altra puntata. Stefano e i ragazzi che lo hanno insultato e colpito si sono nuovamente trovati faccia a faccia. Nel racconto dell’80enne, scosso e letteralmente terrorizzato dalla prospettiva di essere nuovamente avvicinato dai ragazzi, è centrale il ruolo della ragazza, sui 14-15 anni, la stessa che aveva i piedi sul sedile dell’autobus e che si sarebbe rifiutata di toglierli. Le forze dell’ordine per ora ritengono, anche sulla base di quanto messo a verbale dell’anziano, che il diverbio poi degenerato sia nato sul bus della linea 9 da una ramanzina.

L’anziano infatti avrebbe chiesto alla ragazza di togliere i piedi dal sedile e questa gli avrebbe risposto con una colorita frase per invitarlo a farsi i fatti suoi. A quel punto l’anziano avrebbe cercato di spostare con i suoi piedi quelli della ragazza. Un gesto che ha scatenato la reazione degli amici della 15enne che lo avrebbero colpito con un calcio negli stinchi e lo avrebbero insultato. Poco dopo l’80enne è sceso, e mentre oltrepassava la porta qualcuno, probabilmente un altro degli amici della ragazza, lo ha colpito con uno scappellotto alla testa. Spaventato e incapace di decidere cosa fare, l’anziano si è rivolto alla nostra redazione e la sua storia è arrivata all’attenzione dei bresciani e delle istituzioni.

Un racconto che evidentemente anche i ragazzi hanno letto tanto che, venerdì pomeriggio, il gruppetto ha incontrato nuovamente l’anziano, questa volta per strada in corso Garibaldi. È stata la ragazza a riconoscerlo e ad alzare ancora la voce con lui: «Bravo per quello che hai fatto, anche noi ti abbiamo denunciato». Terrorizzato l’anziano ha preso il cellulare e composto il 112. Tanto è bastato perch i minorenni si allontanassero, ma non per tranquillizzare Stefano che, parlando con i nostri colleghi della redazione ha accolto l’invito, fino a quel momento rifiutato, a sporgere denuncia alle forze dell’ordine.

 

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