Anti-usura: un arrestato residente nel Bresciano

L'operazione «Bloodsucker» (succhiasangue) coordinata dalla Procura di Novara ha portato a sette arresti
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Una delle sette persone arrestate nel contesto dell’operazione «Bloodsucker» (succhiasangue) era residente nel Bresciano. È Francesco Pirrello, nato a Alcamo (Trapani) nel 1949.
 
Le manette sono scattate per sette persone, accusate di usura (per un valore di oltre due milioni di euro e con tassi che andavano dal 29% a oltre il 500%), estorsione aggravata e riciclaggio.
 
L’operazione è stata coordinata dalla Procura di Novara, che ha visto coinvolto personale della squadra mobile del capoluogo piemontese in collaborazione con i colleghi bresciani, di Torino, Milano, Biella e Vercelli e con il supporto del Reparto prevenzione crimine del Piemonte.
 
Destinatari della custodia cautelare in carcere sono i pluripregiudicati Pino Di Giovanni, classe 1962, il fratello Francesco, del 1961, il figlio di Pino, Ignazio Di Giovanni, classe 1983, e Massimiliano Alia, del 1977. Agli arresti domiciliari sono finiti Pirrello, residente a Brescia, Sergio Agostinelli, classe 1950 e Angelo Migliavacca, entrambi del 1949.
 
«La rete di usura che avevano costituito - ha spiegato il procuratore capo di Novara Francesco Saluzzo - era molto estesa, penetrante e pericolosa, anche per le assidue frequentazioni dei Di Giovanni con esponenti della criminalità organizzata. La famiglia Di Giovanni ha un’attività criminale radicata nel territorio dalla fine degli anni Settanta, ma con diramazioni ormai in tutta Italia: le vittime degli 11 episodi di usura e delle due estorsioni oggetto dell’indagine, infatti, erano principalmente imprenditori dei settori movimento terra e autotrasporti residenti in varie regioni, dal Piemonte, alla Lombardia, al Veneto, al Lazio».
 
L’attività di riciclaggio che era stata posta in essere era molto complessa e faceva uso di numerosi complici, tra cui il titolare di un impianto di distribuzione di carburante che utilizzava gli assegni emessi «in bianco» dalle vittime per pagare le proprie forniture.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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