Anno giudiziario, prioritario il contrasto a mafie e femminicidi

È stato inaugurato questa mattina in tribunale il nuovo anno giudiziario nel distretto della Corte d’Appello di Brescia.

Il procuratore generale Marco Martani ha sottolineato i due fenomeni che si è recentemente trovata a contrastare la Procura di Brescia. Innanzitutto quello della criminalità organizzata, con strutture sempre più strutturale nella Lombardia orientale, e quello dei femminicidi: 15 casi nel distretto nell’ultimo anno, di cui l’ultimo che ha portato alla morte di Francesca Fantoni.

«La situazione della criminalità nel circondario di Brescia è stata caratterizzata dai fenomeni di devianza sociale tipici dei territori ad alto indice di industrializzazione, collocati in un'area geografica interessata dai grandi flussi di circolazione, europei ed extra europei di persone e di merci».

«Anche nel corso del 2019 le indagini confermano l'esistenza e l'operatività di organizzazioni criminali che danno vita ad associazioni di stampo mafioso autonome ed indipendenti ma non meno pericolose ed agguerrite» ha spiegato Martani, che ha poi aggiunto come «le strutture criminali mafiose, sfruttando evidentemente una maggiore capacità di penetrazione, sembrano quasi configurarsi come una sorta di nuove società in grado di offrire tutta una serie di illeciti servizi a favore di quelli imprenditoria, complice e collusa, che dall'illegalità pensa di poter trarre ragioni di sopravvivenza economica».

«Strutture criminali mafiose - ha detto il procuratore generale di Brescia - che sembrano avere sostituito le armi con il modello F24, e che pongono come requisito e condizione di affiliazione, non tanto l'efferatezza criminale, quanto la competenza contabile e societaria».

Il presidente della Corte d’Appello Claudio Castelli e il presidente dell’ordine degli avvocati di Brescia Fausto Pellizzari hanno invece rimarcato l’emergenza della carenza di personale e delle difficoltà gestionali della macchina della giustizia nel distretto.