Anniversario di Nikolajewka, migliaia di alpini in marcia per il centro

A ottant'anni dalla battaglia celebrazioni solenni a Brescia
L'ESEMPIO DEGLI ALPINI
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I reduci non ci sono (quasi) più ed i pochi ancora in vita in piazza non possono esserci. Proprio per questo il ricordo deve essere più intenso, per quel dovere di trasmettere una storia tragica ed il suo fecondo lascito, fondato su valori che hanno saputo farsi concreta architrave delle nostre comunità. Le celebrazioni di Nikolajewka, ad ottant’anni dalla battaglia, sono saprattutto questo. E sono solenni, coinvolgenti, impegnative.

 

 

 

  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
    Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
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  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
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  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
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  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
    Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
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  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
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  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
    Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
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  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
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  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
    Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
    Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
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  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
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  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
    Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
    Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
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  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
    Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
  • Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini
    Nikolajewka, alcuni dei momenti salienti della mattinata con gli alpini

Una sfilata di migliaia di alpini da piazzale Arnaldo a piazza Vittoria: ha abbracciato la città dopo l'intensa giornata di ieri. Tutta la mattinata è stata trasmessa in diretta su Teletutto che, questa sera, manderà nuovamente in onda tutta la giornata. 

La mattina di sabato

L'inizio della cerimonia alla Scuola Nikolajewka
L'inizio della cerimonia alla Scuola Nikolajewka

Si è cominciato al mattino con la deposizione di corone di fiori ai monumenti delle associazioni d’Arma e di volontariato. Poi l’appuntamento distintivo, quello davanti al «monumento vivente» della solidarietà alpina, quella Scuola Nikolajewka costruita quarant’anni fa dalle Penne nere bresciane per onorare i morti aiutando i vivi e poi costantemente sostenuta, fino a farne un centro socio sanitario all’avanguardia che ospita ed assiste (negli spazi «storici» ed in quelli nuovi inaugurati nel 2019) oltre 120 disabili gravi e gravissimi.

  • Gli alpini in piazza Vittoria
    Gli alpini in piazza Vittoria
  • Gli alpini in piazza Vittoria
    Gli alpini in piazza Vittoria
  • Gli alpini in piazza Vittoria
    Gli alpini in piazza Vittoria
  • Gli alpini in piazza Vittoria
    Gli alpini in piazza Vittoria
  • Gli alpini in piazza Vittoria
    Gli alpini in piazza Vittoria
  • Gli alpini in piazza Vittoria
    Gli alpini in piazza Vittoria
  • Gli alpini in piazza Vittoria
    Gli alpini in piazza Vittoria
  • Gli alpini in piazza Vittoria
    Gli alpini in piazza Vittoria

È qui che alle 11 si tiene l’alzabandiera, seguito dalla deposizione di fiori alla lapide dedicatoria e dalla commemorazione, affidata al colonnello Massimiliano Cigolini. Il comandante del 5° Reggimento Alpini con voce emozionata ripercorre i fatti di quel 26 gennaio 1943, leggendo alcuni passi del libro «Warwarowka Alzo zero» di Ottobono Terzi, artigliere testimone di quella giornata, fino al grido «Tridentina, avanti!» del generale Reverberi, il cappello alpino e medagliere del quale sono lì nel piazzale, portati dal nipote.

«Ricordare Nikolajewka - sottolinea - è un dovere per onorare i protagonisti di quella terribile storia umana, per sostituire l’odio e la rabbia con la solidarietà, come questa Scuola testimonia, e per perpetuare quei lavori di disciplina, senso del dovere e spirito di corpo che ancora oggi gli Alpini dimostrano». Gli fa eco il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero: «Gli alpini sono stati capaci di trasformare la tragedia in qualcosa di positivo, come testimoniano questa Scuola, l’asilo "Sorriso" ed il ponte dell’amicizia realizzati in Russia come segno di riconcliazione e solidarietà. Questi sono i nostri valori, che non dobbiamo stancarci di trasmettere, senza paura, soprattutto ai giovani».

In piazza Loggia

Gli alpini sfilano per via San Faustino
Gli alpini sfilano per via San Faustino

Nel pomeriggio ci si sposta nel cuore della città. Circa duemila alpini percorrono via San Faustino fino in piazza Loggia, con loro una ventina di sindaci e la delegazione delle crocerossine. È il momento dei saluti delle autorità, a cominciare da quello del prefetto Maria Rosaria Laganà, che evidenzia come «gli alpini ci sono sempre nei momenti di difficoltà, sempre in prima linea, con quello spirito dei reduci che tanto ha contribuito a rendere il Paese più democratico e forte». Poi il sindaco Emilio Del Bono, dando il benvenuto agli alpini in città, sottolinea come la loro sia «una presenza naturale a Brescia, per la nostra storia (con la propensione alla fatica, alla salita, al guardare in alto propria di chi ha un legame profondo con la montagna) e per il nostro presente». E poi si concentra sulla memoria, «che avete saputo coltivare con un "monumento vivente" che ha regalato un futuro a tanti ragazzi disabili», sui «tantissimi atti di eroismo compiuti in quella ritirata per "tornare a baita" e aiutare tanti amici a farlo», sul «rigore e professionalità, uniti all’umanità, sempre dimostrati nelle missioni».

E tutto questo suona come «un monito a sapere che la vita delle persone è un patrimonio inestimabile e per questo chi ha responsabilità di governo deve sapere che il suo sacrificio può essere ammesso solo se in gioco ci sono valori fondanti».

In cattedrale

Il vescovo Tremolada celebra la messa per l'anniversario di Nikolajewka
Il vescovo Tremolada celebra la messa per l'anniversario di Nikolajewka

Dopo l’intervento del generale Ignazio Gamba, comandante delle Truppe alpine, che ringrazia l’Ana ed in particolare la Sezione di Brescia per l’organizzazione (peraltro in stretta sinergia con le Sezioni «gemelle» della Monte Suello e della Vallecamonica), dalla piazza si passa alla chiesa. In una cattedrale quasi pavesata del verde dei labari alpini il vescovo Pierantonio Tremolada presiede la messa in suffragio di tutti i Caduti e dispersi.

Nell’omelia parla del sacrificio degli alpini, «con il suo nobile corredo di virtù», e della memoria, «che rende tutto questo perenne, consegnandolo come testimonianza». Così «la memoria del sacrificio e della virtù riesce a riscattare momenti terribili avvolti dalle tenebre, generando quella solidarietà che ispira l’agire degli alpini e per la quale voglio esprimervi la riconoscenza di tante persone e comunità del nostro territorio». E poi conclude: «I caduti ed i reduci ci accompagnano, ci esortano a spendere le nostre energie per un mondo più giusto, più nobile e vero, in una parola per un mondo più umano».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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