Annamaria Berenzi vince il Premio nazionale insegnanti
La scuola nella quale insegna è decisamente speciale: si tratta della sezione ospedaliera dell'istituto CAstelli, all'interno del Civile di Brescia.
«Solo quando durante una lezione in una stanza di degenza lo studente non si accorge di quanto tempo è passato, riesce ad allontanarsi dal sé malato, si sente "bene", solo allora un docente può sentirsi soddisfatto».
A parlare è Annamaria Berenzi, prima classificata del Premio nazionale insegnanti. Il riconoscimento le è stato consegnato stamani, nella sede del Miur, dalla ministra Fedeli affiancata da un'assistente particolare: Alessia, un’ex allieva che ha avuto per «Anna», come confidenzialmente chiama la sua prof, parole di affetto e stima che rappresentano la vera vittoria.
Assieme alla docente bresciana di matematica sono stati premiati altre due donne e due uomini. Tutti uniti da un filo rosso: aver saputo fare scuola oltre la scuola.
Daniela Ferrarello che insegna matematica nella sede carceraria dell'Istituto alberghiero Karol Wojtyla di Catania, ma è impegnata anche nella ricerca sulla didattica della matematica. Consolata Maria Franco con una cattedra nell'Istituto penale minorile di Nisida, a Napoli, dove ha sperimentato percorsi linguistici e di educazione alla legalità innovativi. Dario Gasparo, docente di Scienze presso l'Istituto comprensivo Valmaura di Trieste: ha realizzato e documentato sperimentazioni di insegnamento della matematica mediante l'uso del corpo. E Antonio Silvagni la cui passione per l'insegnamento non è stata fermata neppure da un glaucoma agli occhi: insegna latino e materie letterarie all'Istituto di istruzione superiore Leonardo Da Vinci di Arzignano.
Alla finalista andrà un premio pari a 50.000 euro, gli altri quattro riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il denaro sarà assegnato direttamente alle scuole dei vincitori per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati da loro. Progetti che sono sogni nel cassetto da tempo.
Annamaria Berenzi potrà finalmente trasformare in realtà il suo: farà partire «In viaggio per guarire», una campagna itinerante in cui i suoi ragazzi, quelli attualmente in cura e quelli già guariti, saranno testimonial nella sensibilizzazione. Gli altri colleghi dovranno aspettare la prossima occasione per acquistare computer e Lim, realizzare un «romanzo di racconti», creare dei banchi-laboratorio per gli alunni con difficoltà di concentrazione, estendere il modello delle flipped classroom.
Intanto, in questo week end, andranno tutti e cinque a Dubai per il Global Education & Skills Forum, l'evento durante il quale viene consegnato quello che ormai è conosciuto come il premio Nobel degli insegnanti. Rappresenteranno l'eccellenza della scuola italiana e tutti gli insegnanti che, come ha sottolineato la ministra Fedeli, «accompagnano ogni giorno, con passione e dedizione, le nostre ragazze e i nostri ragazzi verso il loro futuro».
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