Angiolino Tomasi torna in Pakistan e Nepal per «Chicchi di felicità»

I viaggi nel 2022 verso la vetta più alta del mondo si sono trasformati nel "pretesto" per portare aiuti alle popolazioni
Chicchi di felicità - progetto di Angiolino Tomasi
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Si chiama «Chicchi di felicità» ed è il progetto ideato dal bresciano Angiolino Tomasi. Un uomo che vive di passioni, una in particolare: l’avventura. Così, dopo varie esperienze estreme in Australia, Africa, Alaska, nel 2022 ha deciso di creare un legame più stretto sia con chi gli permette questi spostamenti folli e con le persone che vivono quei luoghi con difficoltà. Per farlo ha deciso di percorrere la via della concretezza scegliendo il riso, bene prezioso e considerato sacro. 

Per spiegare meglio gli step compiuti e raccontare quelli futuri, Tomasi è tornato oggi pomeriggio a Brescia al Gialdini Outdoor Equipment di via Triumplina, insieme alla sorella Giovanna e ai quattro figli. «Nel 2022 - dice - è iniziato tutto: è stato l’anno della gratitudine, rivolta a chi ho incontrato, mi ha ospitato, mi ha donato un pasto caldo e un sorriso, pur nella povertà. Con l’aiuto economico raccolto grazie agli amici sponsor sono riuscito a far partire i lavori per la costruzione di una scuola superiore di Kanday (in Pakistan, vicino al campo base del Masherbrum, vetta alta 7000 metri) che oggi accoglie 250 ragazzi. Vi tornerò a breve per ultimarla, probabilmente in compagnia di Tommaso, un mio alunno all’istituto Marco Polo, che si occuperà di documentare l’avventura sui social».

Una targa ricorda il bel gesto di Angiolino Tomasi per la costruzione della scuola superiore di Kanday -  © www.giornaledibrescia.it
Una targa ricorda il bel gesto di Angiolino Tomasi per la costruzione della scuola superiore di Kanday - © www.giornaledibrescia.it

«Insieme andremo anche il Nepal, sino a raggiungere ancora una volta il campo base della vetta più alta del mondo. E sulla strada ci fermeremo all’orfanotrofio femminile di Devghat, dove 32 bambine necessitano di sostegno: consegneremo loro cibo, materiale scolastico e beni di prima necessità».

Le 32 ragazze dell'orfanotrofio femminile di Devghat -  © www.giornaledibrescia.it
Le 32 ragazze dell'orfanotrofio femminile di Devghat - © www.giornaledibrescia.it

Quali sono i futuri progetti? «Come mi ha simpaticamente definito un mio alunno, sono un diffusore di sogni e non mi fermo - insiste il professore -: il 2024 sarà dunque l’anno della condivisione, che troverà la massima espressione in un cammino di 200 km in Antartide, organizzato per novembre».

Nel frattempo è in fase di ultimazione un libro autobiografico che racconta le recenti esperienze di Angiolino, i cui titoli dei capitoli sono già stati “spoilerati” nella mostra fotografica permanente esposta da Gialdini. Istantanee che trasudano emozioni, coraggio e tanta gratitudine.  

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