Andrea Pirlo al Centro Nemo: «Per me era importante esserci»
Giornata bresciana per l'allenatore della Juventus Andrea Pirlo che a Gussago partecipa all'inaugurazione del centro di riabilitazione delle malattie neuromuscolari «Nemo». Il tecnico, arrivato attorno alle 14 effettuerà la visita guidata della struttura e in particolare della palestra che al suo ingresso ha una targa con incisa la scritta «Grazie al capolavoro del Maestro» con accanto il numero di Pirlo, il 21.
La struttura inaugurata ieri è stata costruita anche attraverso le somme raccolte con la «Notte del Maestro», la serata evento che nel 2018 celebrò l'addio al calcio di Pirlo. Una parte del ricavato andò all'associazione Vialli-Mauro che destinò la cifra proprio a «Nemo». Al suo arrivo Pirlo ha pranzato con Massimo Mauro.
Rientrato alle 3 di notte dalla trasferta di Roma, Andrea Pirlo non ha rilasciato dichiarazioni in chiave sportiva a margine del suo intervento all'inaugurazione. Dal palco l'allenatore della Juventus ha però effettuato un breve intervento: «Sono bresciano, è giusto che io sia radicato. Sono andato via a 18 anni ma sono sempre tornato quando potevo. All'interno di me c'è lo spirito bresciano, quello di voler raggiungere tutti gli obiettivi a ogni costo. E anche per la lotta alla Sla speriamo di raggiungere l'obiettivo di riuscire a combatterla. Per me è stato immediato quando ho organizzato la Notte del Maestro pensare a chi soffre, anche ex colleghi e sportivi in generale. Anche uno zio è morto di Sla, purtroppo ne conosco i risvolti... Per me era molto importante esserci nonostante gli impegni e anche un po' di stanchezza».
Pirlo ha interagito con i due presidenti di Aisla Brescia, Paolo Marchiori, e di Viva la Vita Onlus, Giacomo Gigliotti, entrambi personalmente malati di Sla. Il primo lo ha accolto con un vessillo dell'Inter, il secondo ha invece dichiarato la sua fede calcistica per la Roma: Pirlo, reduce proprio da un pari in rimonta con i giallorossi, si è lasciato andare a una risata.
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