Andare al mare a Lodetto senza muoversi di casa
In una fase storica caratterizzata da quarantena e distanziamento sociale si può andare indietro nel tempo, seguire le tracce avventurose, in giro per il mondo, di un sacerdote e perfino…andare al mare.
Sempre, ovviamente, senza uscire di casa. Come? Grazie al lavoro del 30enne Alberto Fossadri. Il giovane imprenditore rovatese (nella vita si occupa di sicurezza sul lavoro) ha, ormai da diverso tempo, una passione: la storia locale. Merito, in particolare, di don Giovanni Donni, punto di riferimento per gli amanti di cartigli e archivi in Franciacorta. Ai corsi della scuola di avviamento alla ricerca storica di don Donni, Fossadri ha unito la potenza del web.
Il risultato è una pagina facebook, «Brescia Genealogia» e un blog (bresciagenealogia.wordpress.com) dove, in questi tempi in cui ancor più del solito si vive da forzati chini su smartphone e computer, ci si può imbattere in storie tanto affascinanti quanto…veritiere. «Ora che siamo tutti emotivamente coinvolti per il coronavirus - spiega Fossadri - mi sembra che le persone possano capire meglio come mi sento quando mi immedesimo nelle ricerche che faccio. Per me un documento non è un pezzo di carta vecchia, ma la traccia delle esperienze di una o più persone, che ti permette di provarne i sentimenti e i pensieri a distanza di secoli».
Che il passato incroci il presente è evidente leggendo le paure popolari, e le misure delle istituzioni, prese a Brescia e provincia durante le varie epidemie di peste del Medioevo, come quella del 1576, che provocò molto sgomento e stupore, «dato che a Iseo provocò la morte di un cittadino su tre, mentre risparmiò completamente la vicina Rovato».
Sempre da Rovato arrivava padre Giuseppe Costa, prefetto apostolico per il Tibet e l’Hindustan tra il 1761 e il 1786, autore di un viaggio di migliaia di chilometri con mezzi di fortuna e «ancora oggi sepolto nella chiesa indiana di Patna, da lui stesso edificata».
Spazio, infine, anche per le disfide di campanile…e un po’ di ilarità, «come quella degli abitanti di Lodetto di Rovato, che nell’aprile 1882 sparsero in giro la voce che, in frazione, fosse…arrivato il mare. Riempita una cava di acqua vi vennero trasportate due barche dal lago d'Iseo, e con botti tagliate a metà e tinozze organizzarono così gare marinare».
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