Ancora fermo il cantiere che ha inquinato il Garza
Cantiere di via Fratelli Ugoni osservato speciale. Ancora fermi i lavori di manutenzione della copertura carrabile del torrente Garza, dopo l’intervento dei carabinieri del Noe e dei tecnici dell’Arpa di via Cantore, che martedì hanno bloccato il cantiere dal quale usciva un liquido melmoso e biancastro che stava inquinando il canale.
Ieri, nel comando del Nucleo operativo ecologico di via Veneto, si è svolta una riunione alla quale hanno preso parte i vertici della ditta autrice dei lavori e i tecnici del Comune per trovare una soluzione e permettere così di riavviare i macchinari. Il cantiere non è stato sequestrato, ma sono state sospese le operazioni di taglio del manto stradale, causa dell’inquinamento. Martedì era stata una signora ad accorgersi dello strano colore delle acque del Garza e aveva avvisato le autorità.
Arrivati sul posto, Arpa e Noe sono risaliti alla causa dell’imbiancamento del corso d’acqua. Gli operai, per tagliare lo strato di asfalto e cemento della copertura del torrente, stavano utilizzando una sega circolare dotata di un getto d’acqua necessario a evitare il surriscaldamento della stessa. Acqua che, una volta impastata con il cemento e con il bitume, si è riversata nel corso d’acqua. Quel liquido è considerato un rifiuto, un refluo di scarto derivante dall’attività di taglio, da smaltire seguendo precise regole. Prima dello stop ai lavori, nel Garza è finito molto materiale che ha inquinato per almeno 200 metri il canale. Per la ripresa dei lavori si dovranno adottare le procedure corrette che, si presume, siano state condivise nell’incontro.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato