Anche i medici in piazza per fermare la guerra nella Striscia di Gaza
Un dramma che non risparmia neppure chi è in prima linea per soccorrere il prossimo, anzi. È quello della guerra che sta sconvolgendo il Medioriente dal 7 ottobre scorso. In 40 giorni di conflitto nella Striscia di Gaza sono stati 200 i professionisti della sanità uccisi ed altrettanti sono rimasti feriti alcuni gravemente, 21 ospedali su 35 sono stati messi fuori servizio come pure 51 centri sanitari locali e 53 ambulanze sono state distrutte.
In segno di solidarietà nei confronti di tutti i colleghi diventati obiettivi militari a Gaza, nei territori palestinesi, nel pomeriggio sono stati molti i medici e gli infermieri che si sono ritrovati in largo Formentone, in città, indossando il camice o la divisa, raccogliendo così l'invito dell'associazione di Amicizia Italia-Palestina a prendere parte alla settima manifestazione organizzata in centro città dall'inizio del conflitto.
Non solo testimonianze - tra cui quelle di alcuni medici palestinesi - ma anche proiezioni di filmati ed interviste ed una mostra fotografica per ricordare le tante vittime tra il personale sanitario in prima linea in queste settimane negli ospedali di Gaza. E poi le bandiere e le voci dei manifestanti, che anche da Brescia si sono levate compatte per chiedere la fine immediata delle violenze.
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