Analisi costi-benefici: a marzo lo studio sulla Brescia-Verona
La bocciatura della Torino-Lione fa tremare i sostenitori della tratta bresciana dell’alta velocità. La commissione tecnica che ha redatto lo studio per «il collegamento ferroviario» tra Italia e Francia è infatto la stessa che sta analizzando anche i «costi-benefici» della tratta tra Brescia e Verona. Commissione guidata da Marco Ponti, ex docente del Politecnico di Milano. L’analisi sul progetto lombardo-veneto sarà pronta «nelle prossime settimane», confermano da Roma. E sarà pubblicata sul sito del Ministero, in segno di «massima trasparenza», come avvenuto per la Torino-Lione.
In ballo c’è un progetto che vale oltre 3 miliardi di euro, la fetta maggiore (2,5 miliardi) per il lotto funzionale tra Mazzano a Verona a cui vanno aggiunti i circa 400 milioni per il tratto urbano tra la stazione di Brescia e Mazzano (ancora da progettare) e l’ingresso nella città di Verona. Il 10 luglio 2017 il Cipe aveva approvato il lotto centrale, 45 chilometri di nuovi binari per lo più affiancati all’A4 lungo i comuni di Mazzano, Calcinato, Lonato, Desenzano, Pozzolengo, Peschiera, Castelnuovo, Sona, Sommacampagna e Verona. Il costo di questa tratta è stimato in 2.499 milioni e a disposizione ve ne sono già 2.268. Il Cipe aveva anche cancellato lo «shunt» a sud della città, indicando alle Ferrovie la necessità di progettare l’uscita da Brescia verso est.
Quella delibera è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 24 marzo 2018 (con 309 prescrizioni) mentre il 6 giugno Rfi e il consorzio Cepav Due hanno firmato il contratto da 1,6 miliardi per il primo lotto costruttivo. Da luglio sono scattati gli 82 mesi per realizzare l’opera. Ma il governo giallo-verde ha di fatto congelato il progetto in attesa dell’analisi costi-benefici. Le imprese del Consorzio Cepav Due hanno in realtà spiegato di non aver ricevuto alcuno stop formale, ma l’incertezza ha di fatto bloccato l’iter amministrativo.
Se l’opera non dovesse essere realizzata le imprese si dicono poi pronte a chiedere i danni. Anche il mondo economico bresciano spinge perché i lavori partano al più presto. Il governatore lombardo Attilio Fontana (Lega) ha definito l’opera fondamentale. «Con l’analisi costi-benefici non avremmo mai fatto l’austostrada del Sole». Per il Movimento 5 Stelle, però, l’opera resta inutile e dannosa, uno «spreco di denaro» che deve essere fermato. Se non cancellata, l’opera potrebbe essere per lo meno rivista, raddoppiando la linea storica.
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