Amministrative 2024, 144 comuni bresciani al voto: c'è anche Bagnolo Mella
Saranno 144 i Comuni al voto sabato 8 e domenica 9 giugno: ai 143 municipi già noti si aggiunge anche Bagnolo Mella, dopo la morte del sindaco Pietro Sturla di pochi giorni fa. Lo prevede la norma, ma si attende l’ufficialità dal ministero dell’Interno.
I cittadini voteranno per le elezioni amministrative e quelle europee, come stabilito dal decreto Elezioni approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
Stando alle novità introdotte dal decreto, inoltre, nei Comuni sotto i 5mila abitanti non ci sarà più nessun limite di mandato per i sindaci, mentre nei Comuni con una popolazione compresa tra 5.001 e 15mila abitanti il limite della rielezione per il primo cittadino sale al terzo mandato consecutivo.
Nella mappa qui sotto si vedono le scadenze del mandato per ciascuno dei sindaci dei 205 comuni bresciani: al gruppo delle elezioni nel 2024 (in giallo) si aggiunge quindi Bagnolo Mella, anche se l'ufficialità deve ancora arrivare.
Il quadro
Nella provincia di Brescia i Comuni al voto dovrebbero quindi essere 144. Cinque sono sopra i 15mila abitanti e perciò già esclusi dalla riforma approvata dal Consiglio dei ministri, che dovrà poi passare dal Parlamento: Chiari, Montichiari, Lumezzane, Ghedi e - per la prima volta - Concesio, che solo nell’ultimo censimento della popolazione ha fatto il salto demografico.
Le due categorie al centro della riforma sono quindi così composte: cento territori hanno una popolazione inferiore ai 5mila residenti; 38 invece rientrano nella forbice tra i 5.001 e i 15mila. In quest’ultima casistica (tra i 5.001 e i 15mila), ovvero quella che consentirà ai sindaci di aspirare al terzo mandato consecutivo (tradotto: 15 anni di amministrazione, elettori permettendo), sono sedici i primi cittadini già al secondo mandato. Si tratta di Adro (con Paolo Rosa), Bedizzole (con Giovanni Cottini), Borgo San Giacomo (con Giuseppe Lama), Borgosatollo (con Giacomo Marniga), Capriolo (con Luigi Vezzoli), Carpenedolo (con Stefano Tramonti), Castegnato (con Gianluca Cominassi), Cologne (con Carlo Chiari), Erbusco (con Ilario Cavalleri), Gardone Valtrompia (con Pierangelo Lancelotti), Leno (con Cristina Tedaldi), Passirano (con Francesco Pasini Inverardi), Rudiano (con Alfredo Bonetti), Salò (Con Gianpiero Cipani), Verolanuova (con Stefano Dotti) e Villanuova sul Clisi (con Michele Zanardi). In tutti questi territori i sindaci uscenti (a riforma approvata) potrebbero scegliere di tentare il tris.
Stesso concetto vale per i «piccolissimi», ossia per i territori sotto i 5mila abitanti, dove finora era consentito amministrare fino al terzo mandato consecutivo. Dei cento Comuni bresciani che si preparano al voto del 2024, undici stanno già esaurendo il tris (e potrebbero dunque riproporsi agli elettori): Cevo (con Silvio Marcello Citroni), Gardone Riviera (con Andrea Cipani), Irma (con Mauro Bertelli), Niardo (con Carlo Sacristani), Paisco Loveno (con Bernardo Mascherpa), Pertica Alta (con Giovanmaria Flocchini), Pertica Bassa (con Manuel Nicola Bacchetti), Sellero (con Giampiero Bressanelli), Valvestino (con Davide Pace), Vione (Mauro Testini) e Zone (con Marco Antonio Zatti).
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