Amministrative 2023, nei tre Comuni più grandi soffia il vento del centrodestra
Il vento del centrodestra che soffia forte nei Comuni più grandi. La conferma di nove dei dieci sindaci che puntavano di nuovo alla fascia tricolore. L’aumento del «pacchetto rosa» alla guida dei municipi, con l’elezione di quattro sindache contro le due di cinque anni fa. Questo, in estrema sintesi, l’esito delle elezioni amministrative nei sedici Comuni della provincia chiamati alle urne.
Senza dimenticare il dato dell’affluenza, non omogeneo: cala in dieci paesi (con i crolli di Offlaga, dove è scesa al 43,53%, e di Castelcovati, dove è arrivata al 44,65%: in entrambi i casi c’erano liste civetta o «di servizio»), mentre sale in sei (con i migliori exploit a Berzo Inferiore, 77,66%, e Berzo Demo, 77,34%).
Dato politico
Partiamo dal dato politico, concentrandoci sui tre centri più popolosi, vale a dire Ospitaletto, Manerbio e Toscolano Maderno, accomunati alla vigilia dal fatto di giungere al voto dopo due mandati consecutivi di sindaci di area di centrosinistra non più ricandidabili: Giovan Battista Sarnico alle porte della Franciacorta, Samuele Alghisi nella Bassa e Delia Castellini sul Garda. Ebbene, in tutti e tre i Comuni c’è stato il «ribaltone», con esponenti del centrodestra a riconquistare il municipio, anche se occorre fare qualche distinguo.
A Ospitaletto era esplicito il sostegno di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia a Laura Trecani, che in un confronto a tre (con l’erede di Sarnico e un candidato di destra) ha sfiorato il 50% dei consensi. A Manerbio, invece, tutti e tre i contendenti rivendicavano il carattere civico dei loro gruppi, anche se il vicesindaco uscente Preti poteva essere ricondotto all’area di centrosinistra e Vittorielli godeva dell’appoggio dei partiti di centrodestra, mentre Angela Grazioli puntava su un progetto diverso: si è imposto Vittorielli con la maggioranza assoluta. A Toscolano Maderno, poi, l’erede designato della Castellini, Benedetti, è stato sconfitto da Chiara Chimini, sostenuta da una civica che godeva dell’appoggio dei rappresentanti della Lega, mentre Marco Basile, il candidato che presentava i simboli di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lombardia Ideale, ha di poco superato il 18%.
A Lega e Fratelli d’Italia, poi, che a Trenzano sostenevano lo sfidante Metelli, non è riuscito di spodestare il sindaco «civico» Spalenza. Scenario simile anche a Malonno, dove il centrodestra appoggiava Bianchi contro il primo cittadino in carica Ghirardi, confermato. Invece a Castelcovati il centrodestra ha mantenuto la guida del paese grazie a Fabiana Valli.
Bis e tris
A proposito di conferme: su dieci sindaci che si ripresentavano, nove ci sono riusciti. Per Guerra a Barghe, Bontempi a Berzo Inferiore e Mazza a Offlaga (con un nettissimo 86,10%) si tratta del tris. Obiettivo invece fallito a Milzano da Giustiziero, battuto da Sandra Filippini.
Centrano il bis, oltre ai già citati Spalenza a Trenzano e Ghirardi a Malonno, Rivadossi a Borno, Faustinelli a Ponte di Legno, Ferretti a San Zeno e Spaggiari a Soiano. Va poi registrato il ritorno di Bernardi a Berzo Demo: riconquista la fascia tricolore dopo averla persa per il commissariamento scaturito da un’indagine nei suoi confronti.
Nel segno della continuità sono poi i risultati di Agnosine e Castelcovati: le vittorie di Paolo Siliqua e Fabiana Valli sono nel solco delle precedenti amministrazioni di Giorgio Bontempi e di Alessandra Pizzamiglio.
In rosa
Pizzamiglio era una delle due sindache espresse dalla tornata elettorale del 2018, l’altra era Delia Castellini. Questa volta le donne promosse alla guida dei loro paesi sono quattro, raddoppiando così la «pattuglia rosa»: Fabiana Valli a Castelcovati, Sandra Filippini a Milzano, Laura Trecani a Ospitaletto e Chiara Chimini a Toscolano Maderno.
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