Ambiente, l'ecosistema bresciano arranca in classifica
Una media annua di 31,2 microgrammi (µg) di pm10 rilevati dalle centraline; emissioni di biossido di azoto pari a 38,6 µg all’anno; superamenti dei livelli di azoto per 27 giorni; 177,4 litri di acqua consumata all’anno da ogni abitante, con una percentuale di dispersione della rete del 26,8%.
Sono alcuni dei dati (poco felici) che hanno portato Brescia a classificarsi in settantanovesima posizione nel rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente e Ambiente Italia (qui la graduatoria completa). Tra le città del nord, generalmente meglio posizionate in classifica, solo Torino ha fatto peggio. Il primo dei 104 comuni considerati è Verbania, l’ultimo è Messina. Brescia è nella parte bassa della classifica, a causa di una situazione difficile dal punto di vista ambientale.
Ma non è solo questione di inquinamento. Sul fronte dei rifiuti, ad esempio, la percentuale di differenziata è al 37,1%, un dato che pone la città al sessantaseiesimo posto (Pordenone, la prima in classifica, è all’85% posto), con una produzione annua per abitante di 705 chili, che pone Brescia al 91esimo posto (in questo conteggio, però, va considerato il problema degli assimilati, che fa sì che i rifiuti prodotti da attività economiche vengano considerati al pari di quelli prodotti da privati). Il nuovo sistema di raccolta della spazzatura, un misto tra porta a porta e cassonetti con calotta, verrà introdotto proprio per aumentare la quota di differenziata. Non disponibile, invece, il dato sulle energie alternative usate per il fabbisogno degli edifici comunali.
Lo stato dell’ecosistema Brescia è poi influenzato dalla presenza di 59 vetture per abitante (Genova ne ha 46, Aosta ne ha 231), con però 186 passeggeri trasportati all’anno per ogni bresciano. Il trasporto pubblico colloca Brescia al primo posto tra le città di medie dimensioni. Per ogni abitante ci sono 13,07 metri di piste ciclabili (Mantova ne ha 70,54, Agrigento ne ha zero). Male il dato delle superfici pedonalizzate: la città ne ha 0,18 metri per abitante, contro i 5 di Venezia (ma il dato è difficilmente raffrontabile, meglio considerare i 2,1 di Verbania al secondo posto) o lo 0,01 di Bergamo.
Lo studio completo, con tutte le graduatorie e gli approfondimenti, è scaricabile qui in pdf.
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