Ambiente: la situazione a Brescia punto per punto
La qualità dell’aria che respiriamo è migliorata: dal 2006 al 2013, alla centralina del Villaggio Sereno, è diminuito del 43% il superamento dei valori delle polveri sottili. «Un dato positivo, ma rimaniamo consapevoli di vivere in una città che ha ancora molte criticità» ha detto l’assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra.
L’occasione è stata la presentazione a palazzo Loggia del «Rapporto sullo stato dell’ambiente nel Comune di Brescia. Relazione sullo stato delle matrici ambientali, acqua, aria, suolo, vegetazione e habitat, energia, campi eletrtomagnetici, rifiuti, rumore. Dati aggiornati al dicembre 2014» (consultabile sul sito del comune, www.comune.brescia.it).
Un documento di 225 pagine che l’Amministrazione, per legge, deve allegare alla Vas (valutazione ambientale strategica) insieme alla variante del Piano di governo del territorio da presentare in Regione.
Sulla questione ambiente e Pgt, Fondra ha aggiunto che «l’urbanistica deve governare anche quello che non è costruito: le gravi criticità ambientali che dobbiamo affrontare sono frutto di scelte che hanno privilegiato edilizia e attività produttive anche all’interno delle Mura venete. Ora è necessaria, e auspicabile, un’inversione di tendenza».
Il tema dell’aria è di certo uno dei «nodi» per la salute pubblica, insieme a quello storico del suolo, in cui il Pcb ha un ruolo principe. «Abbiamo visto che provvedimenti per diminuire l’inquinamento, quali l’istituzione della circolazione delle automobili a targhe alterne o il blocco del traffico in alcuni giorni la settimana non hanno prodotto risultati significativi - ha aggiunto l’assessore -. Il problema è ampio e, soprattutto, per trovare una soluzione devono essere coinvolti anche più comuni di quelli dell’area critica. Stiamo istituendo un Osservatorio extracomunale, supportati scientificamente dal lavoro delle due università presenti a Brescia, per individuare percorsi condivisi, tenuto conto che ogni intervento viene emanato da tavoli regionali. L’autostrada, ad esempio - ha aggiunto - è un forte elemento inquinante, ma non è compito del Comune abbassare i limiti di velocità nei pressi dell’area abitata».
La «rivoluzione» della raccolta differenziata dei rifiuti «accompagna i cittadini al cambiamento. Una scelta di consapevolezza, perché con 681 chilogrammi pro capite l’anno, siamo tra le città che producono più rifiuti».
Rispetto ai precedenti rapporti del 2008 e del 2011, l’attuale ha un capitolo in più, su «Vegetazione e habitat». Questo lo spirito: «Il capitolo si propone di presentare le conoscenze naturalistiche di base del territorio comunale, analizzandone le potenzialità in relazione al clima, alla fisiografia e alla vegetazione. A queste ultime sarebbe opportuno far riferimento nelle fasi di pianificazione e gestione del territorio, poiché minore è lo sforzo gestionale e minore sarà il costo ambientale per sostenerlo».
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