Altri tre poliziotti feriti in stazione dallo stesso aggressore
«Sei giorni dopo, stesso contesto, stesso aggressore, altri tre poliziotti feriti». Inizia così la nota diffusa questa mattina dal Sap, il sindacato autonomo di Polizia, sull’aggressione subita da tre agenti della Polizia Ferroviaria nella giornata di ieri, lunedì, alla stazione di Brescia. Il soggetto violento è lo stesso che solo pochi giorni fa aveva colpito colleghi della stessa sezione.
Dopo l'episodio il sindacato aveva rinnovato con forza la richiesta di strumenti idonei a contenere soggetti di questo tipo, in particolare il taser (la pistola elettrica non letale che impedisce i movimenti del soggetto attraverso l'uso dell'elettricità). Secondo il segretario bresciano Paolo Faresi il soggetto ha mostrato «un’aggressività talmente cosciente e lucida che lo portava a stringere un agente al collo cercando di colpirlo al volto con un pugno, per poi colpire con calci, pugni e testate gli altri agenti, fino ad arrivare a morderne due, mandandoli tutti e tre in ospedale con prognosi di cinque e otto giorni».
Nella nota il Sap ribadisce: «Ci troviamo oggi, come una settimana fa, a segnalare che agenti in servizio di controllo del territorio, che operano costantemente in zone di degrado come gli operatori Polfer, non solo non sono dotati di spray urticante, strumento in uso a tutte le forze sul territorio, ma non sono neppure inseriti fra il personale che verrà dotato di taser, strumento di eccezionale efficacia recentemente fornito a molti equipaggi. Sono trascorsi solo 6 giorni ed altri poliziotti sono finiti in ospedale per mano del medesimo cittadino straniero. Quanto dobbiamo aspettare affinché il Dipartimento della Pubblica Sicurezza prenda provvedimenti validi e sicuri per i suoi dipendenti per salvaguardarli da queste situazioni di pericolo?»
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