Alla ricerca di santa Lucia

Carissima santa Lucia, ho riflettuto a lungo prima di prendere penna e calamaio e scriverti questa lettera al computer. Ammetto in totale sincerità che nel mio animo serpeggia una certa amarezza nei tuoi confronti. Sono trentacinque anni che la mia missiva con i desiderata resta inevasa. E nonostante nel frattempo sia diventato grande (come tu potrai ben immaginare), ti confesso che ogni anno resto deluso.
Mi è venuto più volte il dubbio che tu abbia cambiato indirizzo, ma certamente lo avresti segnalato sui social. Capisco che tu sia molto presa, ma almeno un piccolo cenno. Anche una manciata di carbone (che mi ferirebbe nel merito) sarebbe un passo avanti.
Mi rivolgo comunque a te, immagino che anche tu come Babbo Natale potrai circolare nella notte nonostante il coprifuoco (lo ha garantito il premier Giuseppe Conte). Visti i precedenti, ti lascio libertà di scelta. Ecco cosa non voglio.
Non voglio un pigiama spiritoso natalizio (magari da renna), nelle fotografie sui cataloghi sembrano belli perché li indossano dei fotomodelli, poi lo metto io e sembro uno scappato di casa in casa. Non voglio la berretta di lana con il pon pon, dopo una certa età la puoi mettere solo se sei Bradley Cooper, e io non lo sono. Non voglio neppure il sacco da boxe che ti avevo chiesto cinque anni fa, il mio fisico è non tonico a sufficienza. Non portarmi la tombola, come avrei saputo quest’anno le festività sono a numero chiuso.
Ah, se trovi quel cappotto di cammello di due anni fa ne sarei lieto, sono tempi difficili, ma continuiamo ad affrontarli con stile. Un abbraccio.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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