Alla primaria quarantena anche per i bimbi vaccinati e guariti
C’è un doppio cortocircuito nelle disposizioni per la gestione del Covid che stanno guidando la ripresa scolastica. Un paradosso che riguarda gli alunni della scuola primaria, che in Lombardia, dal 16 dicembre scorso, possono ricevere il vaccino anti-Covid.
Se è vero che ad aver concluso il ciclo vaccinale nella fascia 5-11 anni in Lombardia è solo il 6% della platea vaccinabile, non bisogna dimenticare che da novembre si sta registrando un’impennata costante di contagi proprio tra i bambini che frequentano la scuola elementare.
Dunque, una buona fetta di bambini tra i 5 e gli 11 anni o è in possesso del Green pass rafforzato o è guarita dal Covid, e secondo quanto previsto dalla circolare del Ministero del 30 dicembre scorso non è più soggetta alla quarantena nel caso in cui sia stata a stretto contatto con una persona positiva al Covid, proprio perché il ciclo vaccinale primario è stato completato da meno di 120 giorni e la guarigione è avvenuta da meno di quattro mesi.
Se però l’interazione ad alto rischio è avvenuta a scuola, l’autosorveglianza non è sufficiente.
Vaccinati o guariti: regole diverse se il contatto avviene dentro o fuori la scuola
La circolare dell’8 gennaio scorso stabilisce infatti che per la gestione dei casi nella scuola primaria lo stato vaccinale degli alunni non fa alcuna differenza. E così, in presenza di due positivi in classe, tutti i bambini, senza distizione tra vaccinati o guariti o non vaccinati, vanno in quarantena per dieci giorni.
Insomma: se un bambino di 6 anni completamente vaccinato o guarito dal Covid entra in contatto con il fratello positivo può frequentare la scuola in presenza purché stia in autosorveglianza, indossi la mascherina Ffp2 per 10 giorni e si sottoponga subito al tampone nel caso di comparsa dei sintomi.
Se invece lo stesso bambino entra in contatto con due compagni di classe positivi va in Dad e per 10 giorni deve stare a casa in quarantena.
La differenziazione per stato vaccinale o guarigione scatta invece dalle medie, dove in presenza di due alunni positivi i guariti o vaccinati da meno di 120 giorni seguono l’autosorveglianza.
Se il bambino vaccinato (o guarito) è positivo
La norma si fa ancora più paradossale se il bambino di 6 anni completamente vaccinato o guarito da meno di 120 giorni contrae l’infezione: in questo caso, sempre secondo la circolare del 30 dicembre, è previsto l’isolamento domiciliare della durata di 7 giorni a condizione che si sia sempre stati asintomatici o lo si sia da almeno tre giorni. Sette giorni se il bambino è positivo, contro i dieci nel caso di un contatto scolastico.
Comprensibile dunque che le famiglie protestino di fronte a questi controsensi. La speranza è che la norma possa cambiare, per garantire ai più piccoli il ritorno alla normalità in sicurezza e incentivare la campagna vaccinale.
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