Alla primaria di Roncadelle un mega mosaico per ricordare Gianni Rodari
Un lavoro di collaborazione, in cui ognuno ha potuto mettere la propria creatività, per celebrare Gianni Rodari e la scuola a lui dedicata.
A Roncadelle è stato realizzato un progetto particolare: sarebbe dovuto essere terminato nel centenario della nascita di Rodari, l’anno scorso, ma a causa del Covid è stato necessario rimandare. È nato così «101 Rodari», una grande mosaico realizzato quest’anno dagli oltre 400 ragazzi della scuola primaria.
Il progetto
«Un omaggio a questo grande scrittore - ha spiegato Giovanna Polonioli, che ha coordinato i lavori -,dobbiamo ringraziare Matteo Tonelli, Maria Paola Tonelli e Davide Petra, esperti che hanno reso possibile la realizzazione pratica delle nostre idee. I bambini si sono rivelati entusiasti: addirittura quando terminavano il loro lavoro, ci ringraziavano: sono stati momenti emozionanti. Vedere e sentire i nostri ragazzi così felici e intraprendenti è stato qualcosa che ci ha letteralmente aperto il cuore». Ora non resta che scoprire il risultato finale: il lavoro è iniziato a marzo ed è stato terminato a maggio.
«Il 7 giugno inaugureremo il mosaico realizzato per l’autore a cui è intitolata la nostra scuola primaria - ha dichiarato Sonia Prandini, dirigente scolastico -. Un lavoro corale ispirato alle sue celebri Favole al telefono. Alla realizzazione del mosaico hanno contribuito 400 ragazzi, tre esperti esterni e vari docenti della scuola. Tessera dopo tessera si è realizzata la grande opera il cui valore è nato dal concorso di tutti i tasselli. Un’opera il cui valore finale supera la mera somma dei pezzi; un’opera in cui tutte le tessere sono parimenti importanti e irrinunciabili. Con questo spirito i ragazzi hanno lavorato fianco a fianco con grande entusiasmo apportando il proprio contributo. Un omaggio a Rodari, all’amicizia e alla solidarietà». Ogni bambino è stato coinvolto in lavori manuali assolutamente mai svolti: i ragazzi hanno così potuto anche imparare nuove competenze, sotto la supervisione di insegnanti ed esperti.
Unione
Nel mosaico c’è quindi un pezzo per ogni bambino, una tessera in cui chiunque si può riconoscere, un qualcosa di concreto realizzato con impegno e amore: anche i ragazzi ucraini ospitati dalla scuola hanno dato il loro contributo, dando all’opera un significato ancora più profondo. Un lavoro che, una volta in più, li ha fatti sentire accolti e integrati nella comunità. Un modo originale per far conoscere l’opera e il pensiero del grande scrittore, perché, come diceva lui «è difficile fare le cose difficili: parlare al sordo mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato