Alessandro, il globetrotter dell'arte che dipinge il suo futuro
Un vero e proprio globetrotter dell’arte, un ragazzo che ha girato il mondo e che si lascia ispirare da ogni luogo visitato, da ogni persona incontrata. Alessandro Rizzi, classe 1985, è un artista roncadellese, anche se a Roncadelle c’è stato davvero poco ultimamente: laureato in Cooperazione Internazionale, ha viaggiato per buona parte del mondo, portando la sua arte in luoghi lontani, esotici, pieni di stimoli.
«Ho iniziato con i graffiti a Brescia - ci racconta Alessandro - a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila. Devo dire che quello rimane il mio grande amore: l’arte sui lavori murali è rimasta una delle mie più grandi ispirazioni. Poi ho sviluppato sempre più un mio stile personale, prediligendo l’incisione su pittura».
Perché anche questo è il senso dell’arte di Rizzi: un’apertura a diversi stili, l’ammirazione e l’attenzione a culture diverse, il cercare di farsi stimolare anche da concetti apparentemente molto lontani. «Mi piacerebbe vivere solo di arte anche se è complicato, visto anche il periodo - racconta Rizzi - devo dire che anche l’esperienza lavorativa fatta in Regno Unito, dove lavoravo per un’azienda facendo tinteggiature e tappezzerie mi ha insegnato molto: la gestione del tempo, una visione più aperta del lavoro all’estero, in trasferta. È stata anche molto importante perché, nonostante faccia anche altri lavori, mi ha fatto capire quale sia veramente la mia inclinazione, quella dell’arte e della creatività».
In un periodo in cui per artisti e musicisti la vita è particolarmente difficile, l’importante è non farsi scoraggiare. «Il lockdown mi ha dato la possibilità di organizzare il mio tempo, il mio lavoro, mettendo ordine, recuperando vecchie opere, cercando di mettere a fuoco quello che volevo fare».
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