Alessandro, il globetrotter dell'arte che dipinge il suo futuro

Rizzi, classe 1985, è un artista roncadellese, laureato in Cooperazione Internazionale, che ha viaggiato per buona parte del mondo
Alessandro Rizzi - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Un vero e proprio globetrotter dell’arte, un ragazzo che ha girato il mondo e che si lascia ispirare da ogni luogo visitato, da ogni persona incontrata. Alessandro Rizzi, classe 1985, è un artista roncadellese, anche se a Roncadelle c’è stato davvero poco ultimamente: laureato in Cooperazione Internazionale, ha viaggiato per buona parte del mondo, portando la sua arte in luoghi lontani, esotici, pieni di stimoli.

«Ho iniziato con i graffiti a Brescia - ci racconta Alessandro - a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila. Devo dire che quello rimane il mio grande amore: l’arte sui lavori murali è rimasta una delle mie più grandi ispirazioni. Poi ho sviluppato sempre più un mio stile personale, prediligendo l’incisione su pittura».

Uno dei lavori di Alessandro Rizzi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Uno dei lavori di Alessandro Rizzi - Foto © www.giornaledibrescia.it
E dopo l’Università Rizzi ha cominciato a viaggiare, ma non come semplice turista: «Non mi sono mai interessati i classici viaggi: ho sempre voluto esplorare la cultura e l’arte dei Paesi in cui mi recavo». Quindi sono seguite esposizioni in Australia, Libano, Colombia, Norvegia, Corea del Sud, Regno Unito. «Ho vinto numerosi bandi grazie alle mie opere, questo mi ha dato la possibilità di partecipare a una serie di esposizioni con altri artisti incredibili, e di "portarmi" via ogni volta qualcosa di nuovo da integrare nella mia arte».

Perché anche questo è il senso dell’arte di Rizzi: un’apertura a diversi stili, l’ammirazione e l’attenzione a culture diverse, il cercare di farsi stimolare anche da concetti apparentemente molto lontani. «Mi piacerebbe vivere solo di arte anche se è complicato, visto anche il periodo - racconta Rizzi - devo dire che anche l’esperienza lavorativa fatta in Regno Unito, dove lavoravo per un’azienda facendo tinteggiature e tappezzerie mi ha insegnato molto: la gestione del tempo, una visione più aperta del lavoro all’estero, in trasferta. È stata anche molto importante perché, nonostante faccia anche altri lavori, mi ha fatto capire quale sia veramente la mia inclinazione, quella dell’arte e della creatività».

Uno dei lavori di Alessandro Rizzi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Uno dei lavori di Alessandro Rizzi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un artista originale: entrare nel suo studio fa un effetto strano, sembra di entrare nella bottega di un artigiano. In effetti Rizzi, oltre che incidere su pittura, lavora anche con materiali molto fisici, pietre, vetri, legno, che le sue sapienti mani incidono, con alle spalle sempre un pensiero e un concetto da esprimere. Pannelli utilizzati per costruire case a Melbourne possono quindi diventare «la tela» su cui Rizzi lavorerà, o un regalo di un’amica, una roccia proveniente dalla Norvegia, trasformarsi in un’opera d’arte. Insomma pochi limiti, grande apertura mentale e una visione chiara, per trasformare anche oggetti comuni in lavori artistici.

In un periodo in cui per artisti e musicisti la vita è particolarmente difficile, l’importante è non farsi scoraggiare. «Il lockdown mi ha dato la possibilità di organizzare il mio tempo, il mio lavoro, mettendo ordine, recuperando vecchie opere, cercando di mettere a fuoco quello che volevo fare».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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