Aler, interventi agli immobili per 91 milioni di euro
Con un maquillage da 91 milioni di euro le case Aler diventano più belle, ma anche più funzionali e sicure. La visita dell’assessore alla Casa e Housing sociale della Regione, Paolo Franco, è stata l’occasione per fare il punto sui diversi cantieri nella nostra provincia, buona parte dei quali sono già stati conclusi. «Aler - rimarca l’esponente di Palazzo Lombardia - ha avviato un importante piano di efficientamento energetico e adeguamento alle norme antisismiche. Un piano che permetterà, oltre all’abbattimento del livello di emissioni atmosferiche anche di rendere più leggere le bollette energetiche delle famiglie che vi abitano, tra le più bisognose».
Gli interventi
Ma vediamo gli interventi più nel dettaglio. Grazie ai fondi Pnrr ne sono stati conclusi nove, che hanno interessato complessivamente 146 alloggi. I lavori hanno riguardato a Desenzano tre immobili per 32 alloggi (in via Monti 2, via Anselmi 59 A/B, via Anselmi 59 C/D: circa 6,2 milioni di euro); a Salò due palazzine per 15 alloggi (via Burago 25 A e B: 4,7 milioni); a Montichiari venti alloggi in un immobile (via Venzaga 10, circa 2,5 milioni); a Brescia tre palazzi per 79 alloggi (via Drammis 36/38, via Robusti 2/48, via Bramante 133/141-via Masaccio 4/12, con contributo di circa 23,6 milioni).
Superbonus 110%
I cantieri sono stati tutti consegnati, e complessivamente, tra risorse Aler e Pnrr, sono stati investiti 37 milioni di euro. A questi si sommano 54 milioni di interventi legati al Superbonus 110%, che hanno consentito un doppio balzo di classe energetica. Come al condominio «Il Fungo», che svetta al civico 1 di via Livorno, in città. Qui l’assessore nella tarda mattinata si è recato personalmente per constatare la qualità dei lavori. Confermata in primo luogo da una inquilina al pian terreno con la quale si è intrattenuto. Al Fungo, una torre di dodici piani, le opere hanno interessato 48 alloggi, per un investimento di oltre 2 milioni. Sono stati sostituiti infissi e serramenti, realizzati l’isolamento termico e l’involucro degli edifici, installati impianti fotovoltaici. E dopo l’estate saranno sistemati anche i giardini.
Sempre in via Livorno, ma ai civici 38/36 e 40/42, sono in corso interventi legati al Superbonus del valore di 16 milioni. I lavori, che interessano 56 alloggi, saranno completati entro la fine di quest’anno. Mentre a ottobre dovrebbe chiudersi il cantiere da 26 milioni al condominio Casazza, di ben 96 alloggi.
Prospettive
Ad accompagnare l’assessore Franco era presente il presidente dell’Aler di Brescia, Cremona e Mantova, Albano Bertoldo: «Sono molto soddisfatto. Certo, avremmo potuto fare ancora di più, se non fosse stato per un vincolo: quello che imponeva di effettuare almeno il 60% dei lavori entro il 30 giugno. Io credo che sarebbe opportuno istituire un Superbonus solo per le case popolari: risorse pubbliche da riservare al patrimonio pubblico, andando incontro alle fasce più deboli».
I dirigenti Aler rendono noto che nell’ultimo anno è anche migliorato il dato della morosità corrente: in piena pandemia era al 30%, ora è scesa al 25% degli inquilini. Ma non siamo ancora tornati ai livelli pre Covid, quando a non pagare l’affitto era «solo» il 20%. Una quarantina invece gli sfratti nel corso del 2022.
La visita alla San Vincenzo
La visita bresciana dell’assessore Paolo Franco ha fatto tappa anche nella sede della San Vincenzo in via Carducci in città. Con il consiglio al completo e la nuova presidente Bona Suliotti, Franco ha visitato gli spazi all’interno dei quali l’associazione ospita persone con vari livelli di difficoltà. Dormitorio, ma anche appartamenti di housing sociale e un’infermeria che, grazie alla presenza di alcuni medici volontari, funziona al pari di una struttura ospedaliera.
«Questo è un esempio di eccellenza, con la mia presenza voglio mettere in luce il lavoro, spesso dimenticato, che ormai da decenni fa la San Vincenzo» ha detto l’assessore regionale.
«Dal 1899 facciamo accoglienza e diamo ospitalità alle persone in difficoltà – ha spiegato il direttore del dormitorio Paolo Tengattini -. Italiani e stranieri, problemi economici, sanitari, sociali anche psichiatrici. Se da una parte l’accoglienza è offrire un posto a chi vive una difficoltà passeggera, nei dormitori la funzione diventa anche educativa: l’obiettivo è il raggiungimento di una completa autonomia e il reinserimento nella cittadinanza attiva».
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