Al via la raccolta fondi per la nuova casa del Dormitorio
Offrire un tetto amico e un buon letto. Da 120 anni è questo l’obiettivo principale del Dormitorio San Vincenzo, un obiettivo che nei decenni ha preso corpo nell’incontro di migliaia e migliaia di volti, persone che hanno trovato un luogo dove sentirsi meno soli. Ma con il passare del tempo cambiano le esigenze, e così anche le pareti dell’accoglienza si devono adattare.
La nuova sede del Dormitorio sta sorgendo in via Trivellini, in un terreno di oltre 2.500 metri, dietro l’Esselelunga di via Milano. Un grande progetto «per coloro che sono ai margini, i più fragili, per aiutarli con ancora maggiore forza a recuperare dignità e autonomia» per usare le parole di Giuseppe Milanesi, presidente dell’Associazione Dormitorio San Vincenzo onlus.
Un progetto che «ha saputo individuare problemi emergenti legati al tema del welfare» è invece la motivazione con cui Fondazione Cariplo ha scelto di erogare un assegno di cinquecentomila euro, mentre la Regione Lombardia ha aggiunto altrettanto. Un milione di euro per premiare un progetto «emblematico». Il costo totale, perché la nuova struttura possa essere operativa, è di 4,21 milioni di euro; una spesa in parte coperta dai contributi appena citati e da un mutuo.
Per mettere la parola fine servono ora 500mila euro per dotare la struttura di attrezzature e arredi per consentirne la piu funzionale fruibilità e accelerare così la disponibilità per accogliere gli ospiti. Per raggiunge l’obiettivo serve (ancora una volta, una volta di più) la generosità dei bresciani: la vostra generosità. Una raccolta fondi di cui si fanno promotori (e garanti) l’Editoriale Bresciana e la Fondazione della Comunità Bresciana; una iniziativa che risponde all’appello lanciato dal Fondo Amici del Dormitorio e della San Vincenzo (costituito presso la Fondazione della Comunità Bresciana) appunto per dare un cuore operativo e funzionale alla nuova casa del Dormitorio San Vincenzo. Ecco quindi il progetto OspitiAmo, una grande chiamata collettiva alla generosità di una terra che non ha mai mancato di rispondere agli appelli di chi ha bisogno, sia che fossero popolazioni colpite da terremoto (come Gualdo nel 2016), sia che fosse una storica istituzione come la Nikolajewka con il suo centro per i disabili. E ancora prima di essere lanciata ufficialmente la nuova raccolta fondi può già contare su un consistente tesoretto di 95mila euro: è il frutto della generosità di un primo gruppo di grandi donatori (vedi la tabella qui a fianco).
«Vorrei parlarti del freddo del cuore, del mio cuore di radice ferita» scriveva Alda Merini, poetessa degli ultimi. Il freddo dei senzatetto, il freddo di coloro che cercano un’opportunità. Il freddo di chi non ha avuto un’occasione di riscatto. La nuova casa del Dormitorio e della casa di accoglienza femminile Beato Federico Ozanam potrà ospitare 68 persone, 50 maschi e 18 femmine.
L’edificio avrà tre piani: il piano terra dedicato alle attività e ai servizi; il primo e il secondo saranno occupati dalle camere (da due e tre posti con servizi igienici indipendenti) e da quattro mini alloggi. Il fabbricato viene costruito con materiali ecosostenibili, non inquinanti e privi di sostanze tossiche. Ci saranno dei giardini con porticato. Nella sede storica del centro, attualmente, le persone accolte sono 44 uomini e tredici donne; e sono a disposizione anche tre minialloggi.
Tre quarti delle persone che oggi bussano alla San Vincenzo sono italiani, di età compresa tra i 35 e i 55 anni, e spesso hanno alle spalle storie personali normalissime che la perdita del lavoro o la famiglia sfasciata hanno fatto deragliare. Il progetto di via Trivellini nasce dalla constatazione di alcuni problemi della sede attuale in contrada Sant’Urbano: spazi di relazione ridottissimi, mancanza di locali per piccole attività occupazionali, necessità di luoghi ricreativi più idonei; un’ubicazione problematica per la presenza di barriere architettoniche, per la necessità di manutenzioni e adeguamenti impiantistici costosi, oltre all’impossibilità di ampliamenti.
La povertà ha mille volti. La povertà materiale arriva spesso dopo percorsi dolorosi, laceranti. Una povertà generata anche dalla mancanza di attenzione nella rete di relazioni, che spesso non si vuole vedere. È per loro, per i cittadini dimenticati, che nasce il progetto di un nuovo Dormitorio. Un progetto rivolto a coloro che, con dignità, affrontano la fragilità del momento e chiedono un’occasione per risollevarsi. Per sentirsi utili. Un progetto al quale tutti possiamo contribuire.
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