Al parco Ducos la celebrazione della Giornata Mondiale del ricordo delle vittime della strada

Nel 2023 sono stati 54 i morti in provincia. Merli: «Brescia è costantemente maglia nera rispetto al resto della Lombardia»
IN RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRADA
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L’appuntamento bresciano nella Giornata Mondiale del ricordo delle vittime della strada è l’ormai tradizionale parco della memoria che domina davanti all’ingresso del parco Ducos 2. Qui, dove i monoliti in graniglia di marmo nero compongono un monumento che si fa allo stesso tempo memoria e monito, anche quest’anno l’associazione «CONdividere la strada della vita» si è fatta carico del momento di sensibilizzazione alla sicurezza sulla strada.

Sullo sfondo di steli sempre più basse man mano che trascorrono gli anni (la più alta proprio nel 2000 con 260 morti sulle strade bresciane), il pensiero è stato rivolto alle 54 vittime del 2023. «Questa diminuzione in 23 anni non basta - rileva Roberto Merli, presidente dell’associazione «CONdividere la strada della vita» -, Brescia è costantemente maglia nera rispetto al resto della Lombardia e la ricetta è la prevenzione. Oggi sappiamo che a perdere la vita sulla strada sono soprattutto i giovani e i motociclisti, perciò sappiamo dove e come agire».

  • la Giornata Mondiale del ricordo delle vittime della strada
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Di campagne di prevenzione (in corso) nelle scuole e tra i ragazzi hanno parlato anche il consigliere provinciale Paolo Fontana e l’assessore comunale Valter Muchetti - che hanno anche invitato ad insistere nella cultura delle regole e del rispetto degli altri. Tra i presenti al momento di commemorazione, concluso con la benedizione della stele da parte di padre Domenico Fidanza, anche i rappresentanti di Polizia e carabinieri, oltre all’Anmil e alla Croce bianca. Ma soprattutto diverse famiglie che hanno pagato sulla propria pelle la perdita di un figlio, di un fratello o di un parente.

E sotto gli occhiali da sole indossati in una giornata nitida e mite, sono state tante le lacrime che hanno solcato i visi. D’altronde, come sottolineava la commovente voce narrante che ha dato il via alla manifestazione, «una mamma che perde un figlio cerca lo sguardo di chi ha vissuto lo stesso dramma perché è l’unica che può sapere il dolore che si prova. Non vi è più gioia in fondo ai suoi occhi».

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Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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