Al Macof si raccolgono ciocche di capelli: anche Brescia supporta il popolo iraniano
Ciocche di capelli per il popolo iraniano. Non ciocche di donne per le donne, ma ciocche di tutti, e soprattutto per tutta la nazione. Per tutti i generi. Chi ha organizzato la sei giorni di raccolta di ciocche di capelli, infatti, l’ha fatto con l’intento di sensibilizzare chiunque passi dal Macof (e chiunque voglia passare) su ciò che sta accadendo in questi giorni in Iran, con le proteste che non riguardano solo il velo, ma la repressione umana e di genere in tutte le sue forme.
I fatti
Tutto è partito dalla violenta morte di Mahsa Amini, ventiduenne arrestata a Teheran dalla polizia morale e picchiata violentemente a causa della sua protesta contro il velo e contro la violazione delle libertà e dei diritti. Tutto il mondo s’è mobilitato, e da quel momento il taglio di una ciocca di capelli è diventato il simbolo del sostegno al popolo iraniano. La Triennale di Milano e il MAXXI di Roma hanno deciso di partecipare organizzando delle giornate al grido di «Ciocche di capelli per il popolo iraniano», e anche Brescia, grazie al Centro della Fotografia Italiana in via Moretto, avrà la sua postazione di raccolta di capelli. In luogo, peraltro, non casuale: chi ha organizzato l’evento sottolinea come esso sia un luogo di cultura, di espressione, e di come la cultura sia un mezzo di divulgazione e sensibilizzazione.
Quando è possibile donare
Fino a domenica 16 ottobre, dalle 15 alle 19, è possibile dunque recarsi al primo piano di Mo.Ca., nella hall del MaCof. È lì che le volontarie e i volontari tagliuzzano le ciocche, legandole con un piccolo spago rosso e raccogliendole in una boccia, con l’intento poi di consegnarle al Consolato iraniano a Milano.
Anche gli uomini possono donare
«Chiunque voglia passare di qua, anche solo per godersi una delle belle mostre in programma presso il Centro, potrà donare un pezzetto di chioma, simbolo del sostegno alla causa iraniana. La repressione ora riguarda gli usi e i costumi, ma la violenza di genere è una piramide che culmina con il femminicidio». Il messaggio delle organizzatrici è chiaro: «Non si tratta di noi contro loro, ma di sostegno delle libertà e di supporto a una nazione intera». Una nazione fatta di donne e di uomini. E infatti la chiamata al taglio delle ciocche non è rivolta solo alla cittadinanza femminile: anche gli uomini sono benvenuti.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato