Al Civile inaugurato il Centro di ricerca Ail

Domenica l'inaugurazione della struttura finanziata dall’Associazione per 2,7 milioni
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Centinaia di persone, con orgoglio, hanno partecipato alla festa di inaugurazione del Centro di ricerca Ail interno alle mura bordoniane dell’Ospedale Civile. Un orgoglio legittimo, perché è soprattutto grazie ai volontari della sezione bresciana dell’Ail (Associazione italiana leucemie, linfomi e mieloma) presieduta da Giuseppe Navoni, che è stato possibile costruire, in quindici mesi, un Centro all’avanguardia per la ricerca e la cura di pazienti oncoematologici. Ricordiamo che ogni anno al Civile di Brescia ci sono circa 500 nuove diagnosi di malattie oncoematologiche negli adulti e oltre cinquanta nei bambini.

Volontari che giorno dopo giorno, attraverso manifestazioni di piazza ed iniziative «speciali», hanno raccolto 2,7 milioni di euro per costruire il Centro. Il Civile ne ha aggiunti altri 200mila, in una «perfetta sintonia tra pubblico e privato» come ha sottolineato ieri Ezio Belleri, commissario straordinario dell’azienda ospedaliera. Che ha aggiunto: «Il Centro che inauguriamo oggi è una struttura fondamentale per il nostro ospedale».

Erano in molti, quelli che ieri non hanno voluto mancare ad un appuntamento importante per la nostra città. Importante, perché ha dimostrato che è possibile raggiungere obiettivi impegnativi se si uniscono le energie e le competenze. E, soprattutto, se si crede che la salute sia un bene così prezioso che merita impegno e costanza.

Oltre a Belleri e a Navoni, sul palco era presente il cardinale Giovanni Battista Re - che ha benedetto il Centro di ricerca - e gli assessori regionale e provinciale Alberto Cavalli e Artistide Peli. C’erano anche Ambra Angiolini e Stefano Renga - premiati con una targa Ail - che da dodici anni, ovvero da quando è nata la sezione bresciana dell’Associazione, non hanno mai fatto mancare il loro supporto.

Il progetto per la costruzione del Centro è stato presentato dall’Ail al Civile nel luglio 2008, quando direttore generale era Elio Coppini. Da allora è iniziato un iter amministrativo che ha permesso di posare la prima pietra solo alla fine di ottobre 2011 nell’area a ridosso delle mura occidentali, dove si trovava la vecchia ricevitrice elettrica dell’ospedale.

Un tempo lungo, fatto di incontri, di approfondimenti, di attese. Non a caso Giuseppe Navoni, presidente Ail Brescia ed appassionato velista, ha detto: «Oggi è come se girassimo la boa controvento».

Ma la posta in gioco era troppo alta per arrendersi agli imprevisti incontrati lungo il percorso. «Noi tutti abbiamo il compito di cambiare la storia di queste malattie che hanno cambiato la nostra vita: questo lo possiamo fare grazie alla ricerca» ha sottolineato.

Lo stesso cardinal Giovanni Battista Re ha sottolineato che «senza ricerca non si migliora la qualità della salute e non si progredisce».

Ed ha aggiunto: «Il Centro fa onore ai volontari, all’Ail, alle autorità di questo ospedale che hanno accolto nella loro struttura questo Centro che ha il privilegio di sorgere grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. Fa onore a Brescia. Mi ricordo quando è iniziata la costruzione del Civile, nel 1945: andavo in seminario e passavo sempre qui davanti. Allora, questa zona era veramente periferica».

Il cardinal Re si auspica, ed augura a tutti quelli che vi lavoreranno, che si operi con passione, fiducia e senso dell’etica.

«Passione: la ricerca è affascinante perché permette di trovare il modo per curare le malattie. Fiducia, perché nel creato e nel nostro organismo sono nascoste possibilità che, secondo il disegno di Dio, tocca alla nostra intelligenza scoprire per il bene dell’essere umano. Infine, l’etica. La ricerca è a favore del bene delle persone, ma bisogna rispettare la dignità di ciascuno, proprio perché ciascuno di noi è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio».

La riflessione e la festa inaugurale del pomeriggio al Civile sono proseguite in serata, all’auditorium San Barnaba, in un alternarsi di testimonianze e momenti di spettacolo. L’augurio di «buon lavoro» per un futuro comunque in salita è stato suggellato dalle note di «Smile» di Charlie Chaplin, con la splendida voce di Daniela Abeni.

Anna Della Moretta

La cerimonia di inaugurazione

n La cerimonia inaugurale. A sinistra, Ambra Angiolini e Francesco Renga con il cardinal Giovanni Battista Re, Mauro Pelaschier, Ermanna Derelli ed Ezio Belleri. Sopra, i vertici del Civile con Luisa Imberti, Arnalda Lanfranchi e Camillo Almici

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