AiutiAMObrescia, raccolti 3,3 milioni di euro: non fermiamoci
Alle 9.45 di questa mattina eravano a quota 3,3 milioni di euro. Un dato che alle 11.40 è cresciuto di altri 89mila euro. È il tesoretto che la Brescia dal grande cuore offre a medici, infermieri e volontari in prima fila in quest’emergenza che sta piegando a lutto interi paesi ma nel contempo è capace di generare anche esperienze straordinarie e uniche. Un crescendo di attestati di solidarietà verso la sanità bresciana vicina al collasso che vengono espressi con il gesto concreto del versamento sul conto corrente Ubi dedicato.
Come donare
Fondazione Comunita Bresciana Onlus (NB senza accento per evitare problemi)
Ubi Banca
IBAN: IT76Z0311111238000000001390
Causale: AIUTIAMOBRESCIA (NB senza hashtag)
Per chi risiede all'estero: BIC BLOPIT22
In caso si voglia mantenere l'anonimato per le pubblicazioni sul Giornale di Brescia aggiungere ANONIMO nella causale. Se si volesse dare un contributo «in memoria di» è necessario fare il bonifico e poi inviare una mail a amministrazione@fondazionebresciana.org.
Qualora sul portale Ubi, flaggando la Fondazione Comunità Bresciana, nei giorni scorsi fosse comparso un Iban diverso da quello indicato ma sempre e comunque intestato a Fondazione Comunità Bresciana, l’operazione va comunque a buon fine: se nella causale è stato specificato «AiutiAMObrescia», la donazione sarà inoltrata alla raccolta dedicata. Tutti i clienti di Ubi Banca possono utilizzare l'home banking nella sezione bonifico solidale, che non prevede commissioni. Le donazioni consentono la deducibilità degli importi donati.
Il Fondo è stato promosso da Giornale di Brescia e Fondazione Comunità Bresciana ma a gestirlo è un comitato «misto» che raccoglie anche le competenze dei principali ospedali della città: Civile e Poliambulanza. Di ora in ora però la «lista della spesa» si arricchisce pure delle richieste di tutti gli altri presidi sanitari della provincia (le segnalazioni vanno inviate ad aiutiamobrescia@fondazionebresciana.org). L’obiettivo è: finanziare interventi di supporto alla filiera della sanità bresciana per aiutarla a gestire l’emergenza coronavirus.
Ci sono alcuni prerequisiti fondamentali: verranno sostenuti interventi realizzabili in tempi rapidissimi e capaci di soddisfare le emergenze in corso; verrà data priorità assoluta a quegli interventi che favoriscono e garantiscono la creazione di una rete di collaborazione fra tutti gli attori del sistema. Gli acquisti riguarderanno macchinari e attrezzature per gli ospedali privilegiando quelli salvavita come respiratori e dotazioni per le terapie intensive, senza dimenticare eventuali esigenze per la diagnostica di laboratorio legata a quest’emergenza. Non solo, nei capitoli di spesa compariranno anche sostegni per eventuali dotazioni alle associazioni di trasporto sanitario, per sostenere l’acquisto di materiali di consumo quali mascherine, tute monouso, prodotti per la disinfezione dei mezzi.
Il sostegno al sistema sanitario bresciano ha tanti nomi, tante facce e tante cifre: dai 5 ai 300mila euro. Si dona quello che si può. Il numero delle donazioni non coincide con quello dei donatori. È una pesante sottostima: ogni versamento infatti spesso esprime volontà di gruppo. E le collette ancora aperte (dunque non ancora confluite nella sottoscrizione) sono davvero tantissime: da quelle studentesche alle associazioni come «I nasi rossi» o «Una vita rara». Gruppi sportivi, di baristi e commercianti. Una gara di solidarietà che non ha religione né etnia e che non manca di schierare, anche stavolta, una nutrita «pattuglia» di imprenditori (il presidente Pasini ha sollecitato tutti gli iscritti di Aib) che oltre a donare contante si stanno anche improvvisando ambasciatori nel mondo alla ricerca di strade di acquisto veloci per l’approvvigionamento di materiali e attrezzature sanitarie.
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