AiutiAMObrescia, Confartigianato: concretezza sempre in campo
Un abbraccio grande e intenso quanto il profondo legame che un’organizzazione confederale vive con il suo territorio. È l’immagine simbolica che ben si addice al gesto di solidarietà in cui si è impegnata Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale per sostenere l’iniziativa lanciata da Giornale di Brescia e Fondazione Comunità Bresciana a favore delle strutture ospedaliere in piena emergenza Coronavirus.
Un impegno che si è concretizzato nella donazione di ben 28mila euro al fondo aiutiAMObrescia (arrivato a oltre 16,7 milioni di euro), arrivati in diverse tranche spalmate in poche settimane dall’organizzazione di via Orzinuovi. Ai due bonifici di 10mila euro ciascuno, ne è infatti seguito un terzo da 8mila euro da parte dei componenti del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Brescia attraverso il circolo culturale ANCoS. «Gli artigiani sono concreti - ha spiegato il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti - e lo sono stati anche in questa occasione mettendo in ogni caso al primo posto la salute. Il nostro vuole essere un sostegno e un gesto di vicinanza a medici, operatori sanitari e strutture ospedaliere che non ringrazieremo mai abbastanza e che si unisce ai tantissimi bresciani che nei giorni scorsi hanno dato il loro contributo».
Ma l’impegno di Confartigianato e ANCoS non si è esaurito nella significativa donazione per la campagna del nostro quotidiano. Già alcune settimane fa, infatti, insieme all’associazione del sistema Confartigianato che si occupa di progetti solidali, l’organizzazione ha messo a disposizione delle strutture ospedaliere italiane impegnate in prima linea nell’assistenza ai pazienti colpiti da Coronavirus, 20 ventilatori polmonari pressometrici. In particolare, erano state inviate due apparecchiature all’Ospedale Civile di Brescia e due all’Ospedale Maggiore di Cremona. Una risposta - quella di Confartigianato che è arrivata pressoché immediata nel momento più drammatico del-l’emergenza sanitaria per - usando le parole dello stesso Massetti - «costruire le condizioni della ripresa economica, facendo prevalere, ancora una volta, il nostro senso di appartenenza e di comunità. Siamo orgogliosi di rappresentare un’Italia e una Lombardia fatte di imprese e cittadini solidali, pronti a intervenire in aiuto degli altri in momenti difficili come l’attuale».
E d’altronde a Brescia è stato tutto il microcosmo del lavoro a scendere in campo per fare scudo contro l’avanzata del virus. Sacrificando risorse economiche, logistiche e umane, perlopiù nel momento più difficile del blocco alle attività lavorative ritenute non essenziali, in queste settimane attraverso le sue organizzazioni confederali la macchina del lavoro ha comunque voluto partecipare attivamente a lottare contro il Coronavirus e in difesa di migliaia di bresciani a rischio. In fondo, è questo il cuore della vita democratica e collettiva.
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