Ai piedi del girasole
Il mio orto è un piccolo Eden. Oltre alle rigogliose verdure, c’è spazio anche per i fiori: sono la splendida cornice della mia coltivazione. In una vecchia carriola riconvertita a fioriera trionfano le caroline, anche dette fiore di vetro, a fine stagione perdono la semenza e l’anno dopo rispuntano. In un grosso vaso posizionato accanto alle zucchine ho messo a dimora tre piante di girasole; mi affascina il loro girare la testolina petalosa per essere costantemente baciate dai caldi raggi. Sono molto vanitose. Rappresentano al meglio il nostro vacuo tempo.
L’estate sui social è qualcosa che gli antropologi del futuro dovranno studiare con attenzione. Ci sono persone che mangiano pane e cipolle tutto l’anno per andare una settimana in qualche meta esotica. E quando ci arrivano trasformano la vacanza in un set fotografico, il loro ricordo delle Seychelles sarà dietro la schermo di un telefonino, ma non conta: l’importante è rappresentarsi felici. Una nuova deliziosa moda è quella di fotografare panorami con in primo piano i propri piedi. Il mare è magnificamente azzurro? Davanti spicca lo smalto intonato. Siete in un incantevole rifugio alpino? Le vette sono indicate dagli immancabili piedi. Ma anche in casa. Uno se ne sta la domenica pomeriggio a sonnecchiare sotto il condizionatore, ed eccoli gli arti in primo piano. Ci ho riflettuto e ho trovato la motivazione. Dai risultati degli esami di terza media (dal test Invalsi) è risultato che il 35% dei ragazzi non capisce quello che legge. Ed eccola la spiegazione: a forza di dirgli fai le foto coi piedi, qualcuno lo ha preso come un invito.
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