Aggredito da un gruppo di ragazzi che sfondano a calci il portone
Ancora una volta gruppi di ragazzini al centro della ribalta di una serata turbolenta tra i vicoli del centro storico. Piazza Tebaldo Brusato, già nell’occhio del ciclone delle polemiche, dista poche decine di metri da via Agostino Gallo e vicolo San Clemente, teatro dell’aggressione e della rissa avvenute attorno alle 19.30, quando i locali erano già chiusi come da prescrizioni anti-pandemia. Eppure l’alcol pare non mancasse.
A incendiare gli animi, stando al racconto di chi era presente, un diverbio per il rumore generato da una dozzina di giovanissimi raccolti in vicolo San Clemente. Le proteste di un residente suscitano un battibecco, nel quale suo malgrado si trova coinvolta una ragazza che in quel momento sta rincasando. I ragazzi, evidentemente su di giri, la chiamano a testimone di un presunto lancio di bottiglia da parte del residente spazientito, del quale tuttavia non vi sarebbe riscontro.
Il diverbio con l’uomo si fa teso, i ragazzi pretendono che scenda in strada, al suo no la replica – secondo le testimonianze raccolte – è l’assalto del gruppo di ragazzini al portonicino d’ingresso della palazzina, letteralmente preso a calci.
Quando il residente scende in strada per constatare i danni viene aggredito, a terra restano cellulare e occhiali. La ragazza con una parente separa i giovanissimi dal malcapitato residente, che ripara in casa.
Vani i tentativi di dialogare, specie quando, in piena via Gallo due frange del gruppetto di ragazzini finiscono col litigare tra loro, in una vera e propria rissa, in cui, con buona probabilità, il tasso alcolemico fa la sua parte
L’aggredito nel frattempo ha allertato le Volanti che sopraggiungono. La Questura sta vagliando ora la posizione dei ragazzi identificati, nessuno dei coinvolti avrebbe riportato per fortuna conseguenze serie. Ma resta il nervo scoperto di una convivenza difficile tra una porzione di centro storico e gruppi di giovani coinvolti in quella che almeno in questo caso si fa persino fatica a chiamare movida.
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