Agenti sotto copertura si fingono clienti per incastrare i pusher
Dieci pusher, sei dei quali richiedenti asilo. E finti clienti, in azione per incastrarli: sono gli agenti della Questura che - per la prima volta - hanno svestito la divisa per indossare i panni degli acquirenti di droga.
Una metodologia nuova che gli uomini della Squadra Mobile e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato - con il supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e della Volante - hanno messo in campo per smantellare il giro di spaccio che insisteva ai giardini di via Sardegna, proprio a pochi passi dall'Oratorio di Santa Maria in Silva e vicino alla scuola Bettinsoli.
Tutti stranieri gli arrestati, a carico dei quali i poliziotti avrebbero documentato - direttamente, come pure con il ricorso a riprese di videosorveglianza e interrogatori successivi - almeno un centinaio di episodi di spaccio. Utile in questo senso anche il ricorso all'arresto in differita degli spacciatori, autorizzato dalla Procura per consentire gli approfondimenti investigativi del caso. La droga veniva nascosta in buchi del terreno o in anfratti del parco, per essere poi recuperata in piccoli quantitivi per la cessione ai clienti. Il tutto in pieno giorno.
Quattro i soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre per altri sei è scattato l'obbligo di dimora.
«Il parco era di fatto occupato da questi pusher» ha sottolineato il dirigente della Squadra Mobile, Alfonso Iadevaia. «Fondamentale la scelta di infiltrare poliziotti», invece, per il questore Vincenzo Ciarambino.
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