Affitti per gli studenti fuorisede, le testimonianze: «È il caos»

Così Fatima (e come lei molti altri), 26 anni, che da mesi sta cercando una sistemazione a Brescia
Foto panoramica della città di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Foto panoramica della città di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Stanze grandi quanto uno sgabuzzino, bilocali a settecento euro al mese senza mobili né letto, agenzie che lucrano il più possibile su una situazione affitti che, a Brescia, è fuori controllo. Una volta cercare casa voleva dire iniziare una nuova fase della propria vita: uscire dalla famiglia, diventare finalmente indipendenti. Ora, invece, è l’inizio di una serie di sventure e difficoltà. Perché i problemi non si risolvono dopo i tre, a volte addirittura sei mesi che mediamente si impiegano per trovare un alloggio in città. «Il mio primo appartamento da fuori sede è stato un trilocale di 50 metri quadrati in centro, 550 euro al mese» racconta Federico, 28enne della Bassa specializzando in Medicina a Brescia.

Le testimonianze

«Minuscolo e vecchissimo, con finestre che sembravano sempre aperte a causa degli spifferi. D’inverno dovevo tenere il riscaldamento altissimo per non avere freddo». Una situazione comunque migliore rispetto al monolocale al pianterreno (450/mese) che aveva visitato tempo prima, per fortuna in un giorno di pioggia, perché l’ingresso si allagava a ogni temporale. Invece Francesco, architetto di 31 anni trasferitosi da Prato, ha scoperto solo troppo tardi che le fotografie dell’annuncio online risalivano a tanti anni (e inquilini) prima, e il monolocale in questione era diventato nel frattempo un deposito impolverato dove il proprietario abbandonava le sedie che non gli servivano più, e l’unica finestra non si apriva a causa delle ante bloccate. Alle condizioni discutibili di molte case si aggiungono le richieste economiche spesso irraggiungibili delle agenzie: tra caparra e mensilità di anticipo varie, a volte servono migliaia di euro solo per cominciare a viverci, in quella casa.

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Le condizioni

A venire penalizzati sono soprattutto i giovani lavoratori, perché molti intermediari richiedono anche un contratto a tempo indeterminato come referenza, costringendoli a chiedere di nuovo aiuto ai genitori che devono fare da garanti. Un problema che non riguarda ancora Fatima, 26 anni, perché lei da mesi non riesce a trovare una sistemazione in qualsiasi parte della città: «È il caos, vivo a Brescia da quattro anni ma è la prima volta che mi trovo in difficoltà». A lasciarla perplessa sono soprattutto certi annunci che si trovano sui siti di ricerca più diffusi: «Sono bloccati, cioè senza fotografie né dettagli della casa. Se sei interessato alla casa e vuoi contattare il privato, devi passare per un’agenzia che ti chiede una quota d’iscrizione. Nel mio caso 250 euro, perché servono creare un tuo profilo e inoltrarlo nella rete degli affittuari di quell’agenzia, senza nemmeno la garanzia che vada a buon fine. Una follia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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