Adotta 1 km di Aida, ciclovia dell’Alta Italia che tocca Brescia

Fiab ha lanciato la raccolta fondi con lo slogan «adotta un chilometro»: ce ne sono 900. Giovanni Storti testimonial
Aida - Il video di lancio con Giovanni Storti
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L’idea è semplice. Unire l’esistente, in fatto di vie ciclabili, per farne un unico grande tracciato che percorra l’Alta Italia da un confine all’altro, da quello con la Francia sino alle porte della Slovenia. O per dirla altrimenti da Susa a Trieste

Un tracciato lungo 900 km che passa per Brescia (vedi la tratta Milano-Brescia e la tratta Brescia-Verona), quasi baricentrica da questo punto di vista, e che non manca di collegare luoghi fulcro della cultura del Belpaese, come gli 8 siti Unesco toccati da Aida, acronio di Alta Italia da attraversare.

È quello cui punta la Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) che ha da poco lanciato anche una campagna di crowfunding sulla piattaforma Eppela, aperta fino al 15 dicembre: l’appello a tutti coloro che amano le due ruote è quello di adottare un chilometro del percorso, così da consentire di raccogliere i 30mila euro che il progetto ha per budget. Non molto, in verità, in epoche di maxiprogetti infrastrutturali che costano miliardi e spesso restano incompiuti.

Ma qui le finalità sono soprattutto di ottimizzazione più che di realizzazione ex novo: Fiab infatti si prefigge di garantire una puntuale riconoscibilità del percorso attraverso l’applicazione di circa 8.000 adesivi lungo l’intero tracciato (quasi uno ogni 100 metri) che consenta a chi pedala in entrambi i sensi di marcia di individuare passaggi, svolte, direzioni da prendere senza smarrirsi. Al contempo verrebbe mappato e rilevato con tracce gpx tanto care a chi pedala tutte le varie tratte, accanto alla manutenzione per il primo triennio e altro ancora.

Giovanni Storti, testimonial per la campagna di crowfunding per Aida lanciata da Fiab -© www.giornaledibrescia.it
Giovanni Storti, testimonial per la campagna di crowfunding per Aida lanciata da Fiab -© www.giornaledibrescia.it

La campagna è stata lanciata con tanto di testimonial d’eccezione: Giovanni Storti, alias il Giovanni del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, a riprova della volontà di coinvolgere nel progetto non solo chi già è sensibile ai temi della ciclabilità (i soci Fiab in Italia sono 18mila), ma anche una platea più ampia, che magari in questi anni si sta timidamente incuriosendo alla prospettiva di un impiego più ampio e vario della bici, per svago o per una mobilità green.

Il tracciato di Aida: il Bresciano è attraversato dalla Franciacorta al Garda - © www.giornaledibrescia.it
Il tracciato di Aida: il Bresciano è attraversato dalla Franciacorta al Garda - © www.giornaledibrescia.it

Il percorso figura tra quelli della rete Bicitalia riconosciuta anche dal Ministero dei Trasporti: la metà del tracciato sfrutta tratte già esistenti e ciclabili, per toccare nell’insieme Susa, Torino,  Vercelli, Novara, Milano, Brescia, Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Treviso, Pordenone, Udine e Trieste.

Un lungo percorso che si offre anzitutto come opportunità per il cicloturismo, nazionale e internazionale (tanto più che si connette ad altri percorsi sia in Francia che in Slovenia), il che vuol dire anche opportunità per il territorio: ogni chilometro di ciclovia, secondo le stime dell'osservatorio di Bikeconomy, genera indirettamente fino a 5 posti di lavoro e si ripaga in un anno. Ma non va dimenticato che per molti ambiti potrebbe agevolare ulteriormente la prospettiva del bike-to-work, vale a dire come occasione di mobilità sostenibile negli spostamenti casa-lavoro.

Un tratto della ciclovia Aida sull'Adriatico - Foto tratta dalla pagina Facebook di Aida © www.giornaledibrescia.it
Un tratto della ciclovia Aida sull'Adriatico - Foto tratta dalla pagina Facebook di Aida © www.giornaledibrescia.it

I promotori di Fiab, che si avvalgono della disponibilità di tutte le sezioni territoriali in vista della posa, della manutenzione e della cura dei segnavia, hanno anche previsto una serie di step intermedi, così da consentire una realizzazione anche solo parziale del progetto in base all’entità dei fondi raccolti: da 5.000 fino ai 30.000 euro complessivi in vari step. E se i primi 5.000 euro (già raggiunti) consentiranno la produzione del materiale di posatura e di comunicazione in attesa di successivi rilanci della campagna, già il secondo plafond di altrettanti 5.000 euro andrebbe a beneficio del Bresciano: con essi infatti si metterebbe mano ai 50 km compresi fra Desenzano e Verona.

Brescia dalla sua è già terra solcata da ciclovie di primo piano e capaci di suscitare grande interesse: oltre alle varie ciclabili locali, spicca la Ciclovia dell'Oglio (Italian Green Award 2018), senza dimenticare la ciclopedonale sospesa di Limone sul Garda. Tracciati che la presenza di una grande rete trasversale al Nord Italia renderebbe comunque più facilmente raggiungibile per molti ciclisti.

Varie le soluzioni di donazione proposte: dai 5 euro ai 900, con vari pacchetti che includono a seconda dei casi anche la tessera Fiab, come pure una notte per due lungo Aida e forme di sponsorizzazione concepite ad hoc per le aziende.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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