Adesivi sui bagni pubblici per i malati invisibili

L’iniziativa promossa dal Comune è dedicata alle persone portatrici di stomia
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Sarà capitato a tanti di guardare male una persona senza apparenti deficit fisici che entra nel bagno riservato ai disabili. Le malattie invisibili - o almeno non evidenti - rappresentano un doppio cruccio per chi ne è affetto: impediscono di condurre una vita normale, ma non vengono legittimate dalla società.

Su questo conflitto si gioca la campagna di sensibilizzazione «Invisible body disability», promossa da numerose realtà del territorio e patrocinata dal Comune. L’iniziativa consiste nell’applicare alle porte dei servizi per disabili adesivi che mostrano una sagoma (maschile e femminile) non seduta su una carrozzina ma con un sacchetto all’altezza dell’addome. Il simbolo rappresenta le persone portatrici di stomia.

Sono 15.300, nella sola Lombardia, i soggetti che si trovano in questa condizione, mentre i dati bresciani parlano di 600 pazienti all’anno nell’ambulatorio dedicato del Civile e altrettanti alla Poliambulanza, con un’incidenza media, per entrambi gli ospedali, di 140-160 nuove stomie ogni anno. Il numero è in aumento, sia per la maggiore prevenzione al tumore dell’intestino e della vescica sia perché la stomia non è più considerata una soluzione da svolgersi solo in extremis.

Il 62% dei soggetti operati ha più di 60 anni, gli altri sono spesso giovani o anche giovanissimi. Come Edoardo, un ragazzino di 12 anni che è diventato mascotte della campagna «Invisible body disability»: è stato lui ad appiccicare l’adesivo blu sulle toilette di Palazzo Loggia. Operazione che, assicura la vicesindaco Laura Castelletti, verrà ripetuta nei luoghi istituzionali e negli esercizi commerciali della città.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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