Addio scarola: è gelicidio
Con le verdure invernali non ho un buon rapporto. Lo scorso inverno tentai di instaurare un rapporto con i broccoli, ma fu amore non corrisposto. Quest’anno ho tentato con l’insalata scarola. Il freddo di questi giorni ha però colpito irreparabilmente la mia coltivazione. Non ho dubbi: è gelicidio.
In passato ci facevamo beffa degli inglesi, sempre presi da discussioni sul tempo, ora invece siamo noi a essere presi da meteofollia. Appena svegli, anziché alzare le tapparelle, guardiamo il telefonino per sapere se c’è il sole. Perso nella memoria il colonnello Edmondo Bernacca che scrutava (e ci raccontava) l’evolversi del cielo con la giusta dose di fatalità, ora siamo vittime di esperti (o presunti tali). Il normale clima estivo sconfitto dalle ondate di calore, i temporali annegati nelle bombe d’acqua. L’importante è stupire.
Quando andavo alle elementari, un giorno la maestra ci portò in un acquitrino a raccogliere girini. Erano gli anni Settanta, le strade non erano asfaltate e i supermercati erano chiusi la domenica, tempi bui insomma. Stavo camminando con una mia compagna e le illustravo che la sera prima avevo letto il volume dei Quindici dedicato agli animali. Mentre sfoggiavo la mia cultura sono finito in una buca piena di ortiche. Siccome era primavera avevo bermuda, camicia a maniche corte (verosimilmente a quadri) e gilet di lana. Le lacrime sono un dettaglio sul quale sorvolerei. Arrivato a casa mia mamma mi mise in una vasca d’acqua e ghiaccio. Il prurito se ne andò lasciando il campo alla febbre a 40 e ai piedi ghiacciati. Pardon, gelicidiati.
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